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Economia
Ue, Ft: Commissione potrebbe semplificare regole del Patto di Stabilità

La Commissione europea di Ursula von der Leyen potrebbe avviare il lavoro per semplificare le regole del Patto di stabilità e crescita e consentire agli Stati in difficoltà di utilizzare obiettivi di bilancio meno duri da realizzare, in particolare sulla riduzione del debito, nei periodi di recessione. Lo rivela il Financial Times, citando un documento di riflessione interno che riconosce la necessità di una "sostanziale semplificazione" delle regole.

Secondo il quotidiano della City, la proposta per riformare il Patto potrebbe arrivare nei primi 12 mesi del mandato della commissione von der Leyen. Una delle principale modifiche riguarda gli obiettivi sul debito per consentire una "riduzione ragionevole e sostenibile per le economie più vulnerabili".   Secondo le regole attuali, gli Stati membri dovrebbero ridurre il debito di un ventesimo l'anno per la quota superiore al 60% del Pil. Lo stesso documento citato dal Financial Times riconosce le difficoltà di arrivare un accordo tra i governi, in particolare per "l'alto livello di polarizzazione e sfiducia tra i difensori di un'applicazione automatica stretta delle regole e quelli di un approccio più basato sulla valutazione".

Con il rallentamento economico in corso della zona euro, una riforma del Patto di stabilità e crescita come quella evocata dal Financial Times consentirebbe a paesi come Italia e Francia di dover far fronte a sforzi inferiori sui conti pubblici. La Germania, anche se sull'orlo della recessione, non sarebbe avvantaggiata perché ha già un debito al 60% del Pil. Inoltre, un allentamento della regola del debito costituirebbe una marcia indietro maggiore rispetto alle nuove nome introdotta tra il 2011 e il 2013 durante la crisi con il “Fiscal Compact” e il “Six e Two Pack”. L'obbligo di ridurre il debito di un ventesimo l'anno per la quota superiore al 60% era stata adottato nel pieno della crisi del debito della zona euro.   Durante il suo discorso programmatico all'Europarlamento a luglio, von der Leyen aveva espresso l'intenzione di continuare sulla strada della flessibilità introdotta dall'attuale presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. "Dobbiamo lavorare all'interno del Patto di Stabilità e Crescita. Laddove investimenti e riforme sono necessari, dobbiamo assicurarsi che possano essere fatti. Dovremmo fare uso di tutta la flessibilità consentita nelle regole", aveva spiegato von der Leyen. 

Un allentamento della regola sul debito rischia però di incontrare l'opposizione di commissari e Stati membri. Valdis Dombrovskis, l'attuale vicepresidente responsabile per l'Euro che resterà nella Commissione von der Leyen, ha ricordato che alcuni governi già oggi dicono che "c'è troppa flessibilità. E' un dibattito politico molto difficile in cui i punti di vista sono molto diversi". L'Olanda ha formalmente criticato l'approccio politico della Commissione di Jean-Claude Juncker alle regole di bilancio, contestando la flessibilità concessa più volte all'Italia e chiedendo un'applicazione automatica del Patto di Stabilità e Crescita.   Più consenso potrebbe trovare l'idea di abbandonare la valutazione degli Stati membri sulla base del deficit strutturale per passare a un criterio di riduzione della spesa rispetto all'andamento del Pil. I tecnici della Commissione Juncker hanno già iniziato a esplorare questa ipotesi, dopo che diversi Stati membri – compresi alcuni rigoristi – avevano contestato gli obiettivi di riduzione del deficit strutturali considerati troppo complessi da capire e basati su un indicatore, la crescita potenziale, soggetto a incertezze.

 

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