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Economia
UniCredit-Montepaschi, Padoan sbotta: "Io estraneo a pressioni politiche"

"Unicredit vuole crescere, senza escludere operazioni per linee esterne. Crescerà anche diventando più verde e più sostenibile, come alfiere dei criteri ESG che regolano appunto ambiente sostenibilità e governance". Lo afferma in un'intervista a Repubblica, Pier Carlo Padoan, presidente designato del secondo gruppo bancario italiano Unicredit, che ha appena cambiato il suo Ceo, scegliendo Andrea Orcel. Dal 15 aprile proprio lui e Orcel saranno sul ponte di comando di Unicredit, ma per il rilancio "la continuita' operativa e l'impegno sul business sono assicurati".

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"Orcel è una persona di elevato standing internazionale, riconosciuto dai mercati e con grande competenza sia nel banking sia nelle relazioni istituzionali. Certo, vogliamo continuare a rafforzare l'attivita' di banca commerciale e Unicredit sta facendo già importanti passi avanti in questo senso. Il fatto che Orcel sia identificato come investment banker non vuol dire che non si occuperà di banca commerciale. Tutt'altro. Sono certo che saprà creare un team manageriale dedicato a questo settore sotto la sua guida, integrato con le altre attivita' del gruppo", spiega.

"Unicredit e' una banca internazionale che richiede una struttura di management articolata ed efficiente. Una struttura che si puo' sempre migliorare: ora si va verso una minore centralizzazione e una maggiore flessibilita' ed efficienza del top management. Da quello che Orcel ci ha detto mi aspetto che lavorera' fianco a fianco con manager capaci, dando loro autonomia e responsabilita'", continua. Il Ceo uscente Jean Pierre Mustier "ha dato la sua disponibilita' a restare fino a fine mandato, ossia proprio il 15 aprile. Se lasciasse prima al massimo ci sarebbero due mesi, che sono un periodo non cosi' lungo. Con la nostra struttura di top management la banca continuera' ad essere efficace dal punto di vista operativo ed amministrativo. Vorrei rassicurare tutti gli stakeholder della continuita' della nostra governance e del nostro business".

Orcel British Banking Standards 2013

Il futuro Ceo di UniCredit Andrea Orcel

Padoan assicura che "ci sara' piena continuita' amministrativa e operativa. Eventuali decisioni del cda dipenderanno da un'eventuale uscita di Mustier prima dell'assemblea di aprile".

Sul rilancio di Unicredit in un periodo difficile come questo, Padoan osserva che "l'uscita dalla crisi del Covid e l'interrompersi di certi sussidi e aiuti rischia di creare un "effetto scogliera" in cui molte imprese potrebbero cadere in forti difficolta'. Una banca solida patrimonialmente come Unicredit puo' aiutare queste imprese a orientarsi verso un nuovo paradigma, basato proprio sui criteri ESG, che consenta loro di sfruttare anche opportunita' come il "Green New Deal" varato dall'Europa e il Recovery Fund. Per dirla in termini un po' accademici e' un grande problema di allocazione delle risorse. Le banche devono decidere dove fare credito e in questo modo dare anche indicazioni alle imprese sulla direzione in cui devono muoversi. In altri Paesi, specie fuori dall'Europa, sta gia' avvenendo. una nuova frontiera sulla quale noi vogliamo essere avanti".

In Italia c'e' un capitolo fusioni da affrontare e noi "abbiamo voglia di crescere e di creare valore piu' di prima. Il nostro concorrente dall'altra parte della strada ha fatto un balzo in avanti nelle dimensioni attraverso un'acquisizione e non nego che questo ha modificato lo scenario competitivo. Di sicuro Unicredit dovra' considerare questo aspetto e ritengo che il nuovo Ceo se ne occupera' direttamente", sottolinea Padoan, senza escludere anche una crescita per linee esterne.

"Siamo in una fase di profondo cambiamento e la crescita per linee esterne e' uno degli strumenti a disposizione, anche se come e' ovvio il cda non approvera' nessuna operazione che non sia nell'interesse pieno di tutti i suoi azionisti". L'ipotesi Mps "sara' valutata come tutte le altre, facendo i conti. In passato e' stato posto il tema della neutralita' di capitale, che e' un tema importante perche' preserva i risultati del lavoro di rafforzamento svolto negli anni scorsi". Infine, Padoan esclude il suo arrivo in Unicredit per agevolare la fusione con Mps, che da ministro del Tesoro ha salvato: "E una visione del tutto fuorviante. Io non sono stato ne' chiamato ne' spinto dalla politica in Unicredit e continuo ad essere estraneo a pressioni politiche", conclude.

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