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Economia
UniCredit, Mustier studia la formula Amundi. I numeri di Fineco-Banca Generali

di Luca Spoldi
Andrea Deugeni

La ricreazione di agosto è finita: da qualche giorno il titolo Unicredit (+2,2% a 2,23 euro) è tornato sotto i riflettori a Piazza Affari per il riemergere prepotente di due ipotesi circolate già a fine luglio allo studio del Ceo Jean Pierre Mustier, ossia la possibile cessione, parziale o totale, della residua partecipazione in FinecoBank (55,457% dopo la vendita di un 10% effettuata in luglio che ha fruttato 328 milioni di euro) e di Pioneer Investments, quest’ultima già destinata a convolare a giuste nozze con le attività di asset management dello spagnolo Banco Santander. Un’operazione che è definitivamente sfumata dopo 20 mesi di trattative a causa da un lato delle incertezze create dal “sì” alla Brexit da parte della Gran Bretagna, dall’altro delle obiezioni che lo scorso aprile ha sollevato l’Antutrust Usa suggerendo di scorporare dalla fusione proprio le attività statunitensi di Pioneer (società di gestione di Boston rilevata nel 2000 dal gruppo italiano).

Se fosse andata in porto l’integrazione avrebbe dato vita ad un gruppo con circa 400 miliardi di euro di masse in gestione che sarebbe stato a quel punto controllato per un terzo da Santander Asset Management, per un terzo da Pioneer Investments (che Unicredit avrebbe potuto deconsolidare dal bilancio, ottenendo un beneficio in termini di minore assorbimento di capitale e dunque di maggiore indice Common equity Tier 1) e per il restante terzo da Warburg Pincus e General Atlantic, che di Banco Santander sono azionisti con una quota del 50% complessiva. L’alternativa, cui starebbero già lavorando alcuni advisor tra cui Morgan Stanley e Goldman Sachs, sarebbe ora il ritorno a un vecchio “pallino” di Piazza Affari mai concretizzatosi, ossia la fusione tra Pioneer ed Eurizon, il polo del risparmio gestito di Intesa Sanpaolo, per dare vita a un “campione nazionale” con 493 miliardi di masse gestite. Una formula che in Italia ricalcherebbe quella adottata in Francia dai due big Societè Generale e Credit Agricole e che ha portato alla creazione di Amundi

Da capire se anche in questo caso, ammesso che siano superate le obiezioni all’epoca emerse sia da Banca d’Italia sia da alcuni soci di Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo in testa, si andrebbe ad una soluzione tripartita con l’intervento di uno o più investitori finanziari disponibili a rilevare una quota di capitale sufficiente a far deconsolidare ad Unicredit (ed eventualmente anche Intesa Sanpaolo) la partecipata o se si finirebbe con l’optare per una joint-venture a due. Qualunque sia la formula adottata per l'operazione, gli analisti di Banca Akros, Mediobanca e Icbpi promuovono il ritorno di fiamma dell'ipotesi di fusione tra Eurizon e Pioneer.

Secondo Akros, tra le "diverse opzioni" allo studio di Piazza Gae Aulenti, una fusione con Eurizon "avrebbe senso", nonostante alcune questioni da risolvere prima. Gli analisti di Mediobanca sottolineano invece come l'operazione "andrebbe nella stessa direzione" della combinazione tra SocGen e Credit Agricole, gestita sempre da Jean-Pierre Mustier, parere condiviso dagli analisti di Icbpi.

In parallelo all'Amundi italiana, da qualche giorno si parla di una possibile fusione (o più semplice scambio azionario) tra FinecoBank e Banca Generali, controllata al 51% da Generali Assicurazioni. Ancora più che nel caso precedente le bocche restano per ora cucite, visto che sono direttamente coinvolti titoli quotati. Rispetto all’ipotesi Pioneer-Eurizon, un matrimonio FinecoBank-Banca Generali andrebbe a toccare gli aspetti legati alla distribuzione di prodotti (fondi e gestioni) e servizi (consulenza) finanziari e non sarà un caso se in borsa sulle montagne russe sono finiti Azimut e Banca Mediolanum, che maggiormente subirebbero la concorrenza di un gruppo che oltre che online sarebbe forte “sul campo” con quasi 4.400 consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, alle spalle solo di Intesa Sanpaolo (che schiera al momento quasi 5.800 consulenti in tutta Italia).

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piano industriale unicreditfusione pioneer-eurizonfusione fineco-banca generalijean pierre mustier





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