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Economia
Unicredit raddoppia gli utili (907 mln) nel trimestre. Maglia rosa in Borsa

UniCredit raddoppia l'utile trimestrale e batte il mercato

UniCredit: usciti 1.900 dipendenti nel primo trimestre/ Il numero di dipendenti di UniCredit si è ridotto di circa 1.900 unità nel primo trimestre del 2017. Lo hanno spiegato i vertici dell'istituto in conference call. La contrazione ha raggiunto quindi circa 4.500 unità dal dicembre 2015 (pari al 32% del target). Il taglio del personale, ha sottolineato  Mustier, procede "in linea con le previsioni", cosi' come la chiusura di sportelli nell'Europa occidentale, gia' realizzata per il 36% a fronte di un obiettivo di 944 filiali.

Unicredit chiude a Piazza Affari con un rialzo del 3,67% a 16,68 euro dopo la diffusione della trimestrale che ha evidenziato un utile in crescita e sopra le attese degli analisti a 907 milioni di euro.

UNICREDIT, ECCO LA TRIMESTRALE

L'istituto ha chiuso il primo trimestre 2017 con un utile netto di 907 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 406 milioni dello stesso periodo del 2016 e molto superiore ai 612 milioni previsti dal consensus degli analisti. 

I ricavi sono aumentati del 3,4% a 4,8 miliardi, con interessi netti in calo del 2,5% a 2,56 miliardi e commissioni nette in salita del 4,8% a 1,5 miliardi. I costi operativi sono scesi del 3% a 2,89 miliardi, per un rapporto cost/income calato al 59,7%. Le rettifiche su crediti sono diminuite dell'11,8% annuo a 670 milioni, per un costo del rischio a 60 punti base. Sul fronte della solidita' patrimoniale, il coefficiente Cet1 e' all'11,45% e il dato pro forma che include anche le vendite di Pekao e Pioneer e' sopra il 12%. UniCredit sottolinea che il piano Transform 2019 procede "in linea".

UniCredit nota che le esposizioni deteriorate lorde del gruppo sono scese del 30% negli ultimi dodici mesi, arrivando a 55,3 miliardi. Il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e il totale crediti e' sceso cosi' all'11,4% (-0,4 punti da fine 2016 e -4,1 punti rispetto al marzo 2016). Le esposizioni deteriorate nette sono scese a 24,2 miliardi (rispettivamente -3,4% e -35,6%), "perfettamente in linea con l'obiettivo di 20 miliardi da raggiungere nel 2019".
 
"UniCredit ha chiuso un primo trimestre promettente, con un contributo positivo al gruppo da parte di tutte le principali linee di business", ha commentato l'amministratore delegato Jean Pierre Mustier. Il banchiere ha sottolineato che nel trimestre l'istituto non ha effettuato altre svalutazioni della quota in Atlante, dopo averla gia' corretta di circa l'80% nel 2016. Per quanto riguarda l'andamento della banca commerciale in Italia, l'utile e' salito del 4,3% a 317 milioni, pur con ricavi in calo del 3,8% a 1,86 miliardi. La banca commerciale in Germania ha visto utili a 114 milioni (+6,2%), mentre l'Austria e' tornata in utile per 68 milioni. La divisione Centro est Europa ha chiuso il trimestre con un risultato netto di 336 milioni (+5,5%), mentre la divisione Cib ha registrato un +18,8% a 364 milioni. Il corporate center di gruppo, infine, ha ridotto la perdita del 30,8% a 104 milioni e le attivita' non-core del 28,5% a 206 milioni. 

Infine, il banchiere francese ha annunciato che "il payout sarà al 20% nel 2018 sulla base dei risultati 2017 e poi ancora al 20% nel 2019". "Poi vedremo cosa fare in base a Basilea 4", ha aggiunto, ricordando che "su di noi stimiamo un impatto di circa 150 punti base, in parte compensato da altre evoluzioni. Quindi non ci sono evoluzioni del payout da prevedere almeno per il 2018 e il 2019", ha spiegato ancora. E sul caso Boschi-Banca Etruria, tirato in ballo dall'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli che chiama in causa l'ex Ceo Federico Ghizzoni? "Commento solo la trimestrale", ha tagliato corto Mustier.

I giudizi dei broker. Equita sim mette in evidenza la spinta dei ricavi "core" in particolare in Germania e "commissioni molto superiori alle attese" (+4,8% a 1,5 miliardi di euro) grazie ad attivita' di finanziamento e asset management: gli stessi analisti, che consigliano ai clienti di "acquistare" il titolo, segnalano invece l'avanzamento del percorso di riduzione del rischio legato ai crediti deteriorati e il contenimento dei costi con una riduzione di 1900 dipendenti nel primo trimestre, pari al 32% delle uscite programmate entro il 2019.

Banca Akros (che conferma "buy" con prezzo obiettivo 18,8) concentra l'attenzione sugli utili da trading piu' forti e sul fatto che, dopo la ricapitalizzazione, la posizione di capitale del gruppo e' anche superiore rispetto a quanto pronosticato con un Cet1 fully-loaded dell'11,45%. Hammer Capital individua l'andamento del trading e quello delle commissioni quali principali driver della trimestrale e conferma la propria raccomandazione "acquistare" con obiettivo di prezzo a 17,3 euro.

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