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Economia
UniCredit, sconto del 30% sull'aumento. CariVerona si diluirà. Rumors

UniCredit in calo a Piazza Affari dopo che advisor e vertici della banca di piazza Gae Aulenti, secondo le indiscrezioni, starebbero ragionando sull’ipotesi di uno sconto del 30-40% del prezzo di emissione dei titoli nell'aumento di capitale da 13 miliardi, rispetto al valore delle azioni ex diritto di opzione. All'ultima ricapitalizzazione da 7,5 miliardi del gennaio 2012 fu applicato uno sconto del 43%.

Iniziano così ad arrivare le prime disponibilità a sottoscrivere l'operazione di rafforzamento patrimoniale che domani verrà varata dall'assemblea riunita a Roma. Il fondo Aabar Investments sarebbe pronto a sottoscrivere la ricapitalizzazione: la disponibilità della società di investimenti del Governo di Abu Dhabi, secondo i rumors, sarebbe stata confermata lunedi' scorso da Luca Cordero di Montezemolo, vicepresidente della banca e rappresentante del socio arabo negli organi dell'istituto. L'impegno di Aabar (650 milioni) a sostenere la manovra dimostra come il partner mediorientale appoggi il piano dell'amministratore delegato, Jean Pierre Mustier.

Con il via libera di domani da parte dei soci anche al raggruppamento delle azioni, il rafforzamento patrimoniale può entrare nel vivo. Il plotone di 20 banche dislocate su tre livelli che hanno sottoscritto il contratto di pre-garanzia sull'intero ammontare per una fee del 3% (390 milioni), sarebbe gia' in fase avanzata di allestimento. In prima fila ci sono Morgan Stanley, Ubs, Bofa Merril Lynch, Jp Morgan e Mediobanca con il ruolo di joint global coordinator, mentre Citi, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Hsbc agiranno come co-global coordinator. Su queste prime proiezioni stanno facendo i conti gli altri soci, a cominciare dalle fondazioni che questi anni hanno più volte aperto il portafoglio per venire incontro alle richieste del gruppo. La settimana prossima dovrebbe svolgersi una riunione tra i vertici dei principali enti per concordare una linea comune.

Prima di sottoscrivere eventualmente l'aumento pro-quota, gli enti chiederanno l'autorizzazione al Mef. L'unica che starebbe lavorando per aderire proporzionalmente al rafforzamento sarebbe la fondazione torinese il cui investimento potrebbe aggirarsi intorno ai 300-320 milioni: c'e' un cda fissato a Torino per lunedi' 23 che potrebbe dare una indicazione. Piu' fluida la situazione a Bologna e a Verona che ha ufficialmente fatto sapere di non avere assunto una decisione. Anche se, secondo le indiscrezioni, CariVerona è ormai orientata a concentrarsi, per appartenenza territoriale, nel neonato gruppo BanoBpm. E anche i soci privati stanno valutando il da farsi. 

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