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Economia
Unipol e Nomisma: presentata la ricerca "Gioco & giovani"

Presentati a Milano i risultati dell’Osservatorio Nomisma. Tra gli altri, hanno partecipato all'evento “Gioco & giovani. Abitudini, motivazioni e approccio” Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol e Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma.

Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: "Noi abbiamo iniziato questo percorso contro il gioco d'azzardo e la ludopatia nel 2014 perché pensavamo e riteniamo ancora oggi, essendo noi un soggetto economico finanziario importante in questo Paese, fosse necessario cercare di misurarci con un fenomeno che può creare oltre alla dipendenza anche l'aggravamento delle condizioni sociologiche, materiali, umane di tante persone che cadono in questa dinamica negativa del gioco. La ricerca che oggi presentiamo è interessante perché si concentra sui giovani. Cerchiamo di capire, partendo dalle scuole, quale può essere l'elemento critico che induce i giovani a continuare a comportarsi in un modo che non è consono alle loro aspettative, al loro futuro. Stiamo cercando di stimolare l’attenzione anche da parte di coloro che hanno responsabilità in tal senso: istituzioni e altre forze economiche, sociali e culturali. Cerchiamo dunque di creare una mobilitazione nel Paese che sia adeguata a contrastare e ridurre questo grave fenomeno. L'Italia peraltro ha un primato negativo in Europa. Nel nostro Paese il fenomeno del gioco d'azzardo è più accentuato. Le stesse scelte politiche e pubbliche in questi anni sono contradditorie, ambigue, non sono chiare nel dire che occorre un'azione netta di contrasto al gioco d’azzardo. Noi ci auguriamo che questo invece possa avvenire".

VIDEO - Stefanini (Unipol): "Contro gioco d'azzardo, scelte politiche ambigue"

Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma, ha detto ad Affaritaliani.it: "Presentiamo una puntata dell'Osservatorio sul gioco d'azzardo e giovani in Italia; è la quinta puntata di un Osservatorio nato nel 2008 che ha l'ambizione di studiare il fenomeno, dimensionarlo e vedere il grado di diffusione del gioco d'azzardo tra i giovani. I numeri che presentiamo sono relativi all'ammontare delle giocate: siamo oltre ai 100 miliardi; le perdite nette sono nell'ordine dei 19 miliardi. Una cifra molto più consistente rispetto a quella che si sta discutendo in termini di reddito di cittadinanza e di Quota 100. Inoltre, con l’Osservatorio, cerchiamo di capire quali sono le modalità di gioco. Ci si sta trasferendo dalla rete fisica all'online e sta cambiando la mappa dei giochi che vengono praticati. Il focus principale è quello sulla componente più giovane e quindi più a rischio in termini di potenziale dipendenza. I dati sono sconfortanti: sono circa il 48% i giovani che hanno giocato almeno una volta nell'ultimo anno e sono il 10% quelli che giocano almeno una volta alla settimana. Numeri che destano preoccupazione perché raccontano una propensione al gioco molto più consistente rispetto a quella che ci si potrebbe aspettare e che è legata a fattori famigliari, fattori di frequentazione, ed è più diffusa tra coloro che sono abituati a usare sostanze stupefacenti e quindi in qualche modo identifica una propensione all'effettuazione del gioco in corrispondenza a comportamenti di evasione di altro tipo". 

VIDEO - Dondi (Nomisma): "Giovani e gioco d'azzardo, numeri preoccupanti"

Nel 2018 il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha avuto almeno una occasione di gioco, propensione che segnala in modo inequivocabile il fascino che esercita il gioco. Si tratta di dimensioni che evidenziano un’ampia diffusione del gioco d’azzardo anche tra i giovanissimi e che suggeriscono l’importanza del monitoraggio del fenomeno per impostare azioni efficaci di prevenzione e sensibilizzazione. 

Nomisma ritiene cruciale l’interazione con le scuole che ogni anno partecipano attivamente grazie al coinvolgimento di un ampio campione di studenti tra i 14 e i 19 anni di età; nell’ultimo anno scolastico (2017-2018) alle attività dell’Osservatorio hanno partecipato oltre 10.000 ragazzi.

Molti giovani (il 26%) iniziano a giocare per curiosità, per divertimento (23%) o per caso (20%); altri perché all’interno del gruppo di amici o familiare si gioca con abitudine (13%). Ulteriori motivazioni sono la speranza di vincere denaro (11%) come lo stimolo derivante da pubblicità o bonus (5%).

Non per tutti il gioco è divertimento; emerge infatti dallo studio condotto da Nomisma che il 6% dei ragazzi ha sviluppato pratiche di gioco problematiche. In questo segmento di giovani giocatori è possibile rilevare sintomi capaci di produrre effetti negativi derivanti dal gioco sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche).

Il giocatore problematico è prevalentemente maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali, ha un rendimento scolastico insufficiente e risiede al Sud. Tra gli studenti della Lombardia la quota di giocatori problematici è pari al 4%, più bassa della media nazionale, ma in linea con quella di altre regioni settentrionali.

Non solo il gioco problematico è fattore di attenzione: anche l’accesso dei minori al gioco lo è; l’Osservatorio Nomisma segnala che il 46% dei minorenni ha avuto almeno una occasione di gioco negli ultimi 12 mesi.

Molti i dati proposti dall’Osservatorio – utili a delineare i comportamenti di gioco; il 10% degli studenti delle scuole secondarie superiori è frequent player (ha giocato una volta a settimana o anche più spesso). Tuttavia il gioco è per lo più un passatempo occasionale e ha un impatto limitato sulla vita quotidiana. Il 6% degli studenti gioca con cadenza mensile, un altro 32% più raramente.

Per il 75% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro e il 58% degli studenti non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 euro.

L’Osservatorio 2018 ha inoltre proposto un focus per valutare quanto la pubblicità influenzi i giovani nel provare per la prima volta il gioco d’azzardo. Il focus ha evidenziato, il profilo dei soggetti più sensibili a tale fattore: i ragazzi più giovani (il 10% degli under 15 inizia a giocare d’azzardo attratto dalla pubblicità vista sui mezzi di comunicazione o dai bonus trovati on line), che frequentano gli istituti professionali (11%), che credono che per vincere al gioco sia una questione di abilità (13%), che hanno uno stile di vita che comprende l’uso abituale di sostanze d’abuso (14%).

Un’analisi della spesa media settimanale per giochi e scommesse dei giovani giocatori sensibili alla pubblicità mostra come l’importo medio speso sia di 9,10 euro su un totale di 28 euro disponibili grazie alla paghetta, ogni settimana, per esigenze personali.

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