Usa, l'economia americana continua a rallentare. Pil +1,2% nel 2° trimestre
Dato inferiore alle stime degli analisti. A mettere il freno al Pil Usa sono stati gli investimenti aziendali
L'economia americana è cresciuta nel secondo trimestre a un passo molto più lento di quanto anticipato dagli analisti. Gli investimenti solo cauti delle aziende hanno annullato un piu' robusto rialzo delle spese per consumi. E' quanto emerge dalla lettura preliminare del dato diffuso dal dipartimento al Commercio americano, secondo cui il Pil e' aumentato dell'1,2%. Gli analisti attendevano un rialzo del 2,6%. Nel primo trimestre il dato era salito dello 0,8%, in progressivo ribasso dal +1,4% del quarto trimestre 2015. L'economia cresce meno del 2% da tre trimestri consecutivi.
L'economia americana ha comunque rallentato il passo all'inizio del 2016, dopo che nel 2015 la crescita si e' attestata al 2,6%, l'anno migliore dal 2006, sopra la media del 2,1% all'anno registrata dal 2010, il primo anno intero dopo la recessione. Per fare un paragone, la crescita media negli anni '90 era stata del 3,4% all'anno. La Federal Reserve per il 2016 prevede un rialzo del 2% (rivisto al ribasso dal +2,2% precedente durante la riunione del 14 e 15 giugno, mentre dopo la riunione di luglio non era in calendario un ulteriore aggiornamento).
A mettere il freno al dato sono stati come detto gli investimenti aziendali: quelli fissi non residenziali, metro di misura del settore, sono scesi del 2,2%, segnando il terzo calo trimestrale consecutivo. Anche le scorte sono diminuite, sottraendo 1,16 punti percentuali al Pil. Questo ha limato l'apporto positivo delle spese per consumi, che generano due terzi dell'output e che sono balzate del 4,2%, il trimestre migliore dalla fine del 2014 (le spese per beni sono cresciute del 6,8%, quelle per servizi del 3%).
Il trade ha inciso in modo positivo per 0,23 punti percentuali: le esportazioni sono salite dell'1,4%, mentre le importazioni sono calate di misura. Va ricordato che un deficit commerciale inferiore incide in modo positivo sul Pil. Gli investimenti fissi residenziali, che includono la costruzione di case e lavori di ristrutturazione, sono calati del 6,1%, invertendo la tendenza rispetto ai periodi precedenti (la componente ha contibuito in modo positivo al Pil in modo costante dal 2014 in poi). Le spese federali sono calate dello 0,9%, sulla scia del ribasso nel comparto della difesa.