Veneto Banca, quelle 40 operazioni sospette...
Azione di responsabilità contro i manager dell'era di Flavio Trinca presidente (fino ad aprile 2014) e di Vincenzo Consoli
L'azione legale di responsabilità contro gli ex top manager di Veneto Banca, fra cui l'ex dominus Vincenzo Consoli, accende i riflettori su 40 posizioni legate a grandi finanziamenti. L'assemblea di Veneto Banca con una percentuale schiacciante (il 99,9%) ha dato il via libera ieri all'azione di responsabilita' nei confronti di chi e' ritenuto responsabile del dissesto Montebelluna e al conseguente azzeramento dei titoli. Nel mirino del cda non c'e' soltanto l'operato dell'ex dg Consoli, ma anche di tutti gli ex amministratori succedutisi dal gennaio 2006 all'assemblea dell'aprile del 2014 quando Flavio Trinca si presento' dimissionario dalla presidenza.
Sotto la lente sono finite 40 posizioni ed altre operazioni rilevanti su cui sarebbe stata individuata la presenza di numerose anomalie "nella fase di concessione e successiva gestione degli affidamenti unitamente a potenziali responsabilita' in capo ai soggetti deliberanti con particolare riferimento ai membri del Cda". In particolare, da quanto evidenziato dai consulenti di Forensic, e' emersa "una consolidata prassi di delibera degli affidamenti nonostante le informazioni raccolte nella fase di pre-istruttoria, istruttoria e proposta fossero alternativamente indicative di criticita' circa la situazione economico patrimoniale della controparte, carenti o del tutto assenti".
Una prassi che ha portato l'istituto - viene ancora sottolineato - ad essere esposto al 31 dicembre 2015 per complessivi 402 milioni, con un valore di perdite gia' realizzate e accantonamenti per perdite previste pari a circa 198 milioni. Forensic avrebbe, inoltre, riscontrato irregolarita' su "operazioni rilevanti", fra cui due casi connessi a grandi soci della controllata Banca Intermobiliare.
"Abbiamo ritenuto che iniziare dai grossi fidi fosse il metodo migliore ma abbiamo altre attivita' che riguardano tutte le responsabilita', e tutti i fatti emersi", ha spiegato il presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza che sul futuro della Banca non si sbilancia limitandosi a dire che una fusione con Vicenza o altre eventuali 'candidature' ad una aggregazione, sono tutti argomenti "work in progress".
Mentre l'ad Cristiano Carrus ha ricordato che "il piano industriale sara' pronto entro la fine dell'anno, anche se l'obbligo di presentazione e' entro la fine di gennaio 2017". "In questo momento - ha detto - dobbiamo cercare di dare valore alla Banca attraverso il crocevia di quattro punti fondamentali: ossia i ricavi, che sono difficili da trovare, i costi, costo e portafoglio crediti e, infine, quello reputazionale, cioe' delle litigation".