Vivendi bussa ancora al tribunale. Obiettivo: voto maggiorato in Mediaset
La lunga battaglia legale fra il Biscione e i francesi
Nuovo capitolo della guerra in tribunale dov'è in gioco una causa miliardaria fra Mediaset e Vivendi. Dopo la richiesta dei francesi di convocazione di una nuova assemblea straordinaria sul voto maggiorato, iò broadcaster di Cologno Monzese controllato dala famiglia Berlusconi ha ricevuto da Vivendi un atto di citazione al Tribunale di Milano in cui si chiede in primo luogo "di annullare la deliberazione approvata dall'assemblea straordinaria di Mediaset in data 18 aprile riguardante la maggiorazione del voto e le conseguenti deliberazioni assunte dagli organi sociali di Mediaset, inclusa la approvazione del regolamento per il voto maggiorato".
"In subordine - spiega una nota di Cologno Monzese - il gruppo francese chiede di essere iscritta nell'elenco dei soggetti con diritto al voto maggiorato con una partecipazione del 9,61% e di 'accertare e dichiarare che Vivendi è la legittima proprietaria e puo' esercitare tutti i diritti patrimoniali e amministrativi connessi alla propria partecipazione".
Le stesse richieste valgono per la partecipazione detenuta da Simon Fiduciaria in Mediaset (pari al 19,19%, ndr). Vivendi chiede al Tribunale di Milano, nel dettaglio, "di accertare e dichiarare che il gruppo francese può legittimamente fornire istruzioni di voto a Simon Fiduciaria nelle materia e nei limiti previsti dall'art. 4.2. delle 'Special Instructions' e che quest'ultima puo' esercitare i relativi diritti amministrativi". L'udienza in citazione è fissata per il prossimo 26 novembre.
Mediaset nei giorni scorsi aveva ricevuto da Vivendi una comunicazione in cui la stessa "nell'interesse di Mediaset e dei suoi azionisti" intimava di convocare una nuova assemblea straordinaria proprio al fine di revocare le deliberazioni assunte dall'assemblea straordinaria del 18 aprile che, a suo dire, sarebbero invalide per aver illegittimamente escluso Vivendi dall'esercizio del diritto di voto. Il cda di Cologno Monzese in una nota spiegava che avrebbe svolto "le opportune valutazioni sulla richiesta in vista dell'assunzione delle determinazioni di competenza".
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