Volare Group nasce nel luglio 2000 dalla fusione fra AirEurope e Volare Airlines, la prima compagnia aerea totalmente a capitale privato.
Volare Airlines era stata creata nel gennaio 1988 da alcuni ex dirigenti della Alpi Eagles, da un gruppo di imprenditori veneti e stranieri e dal tour operator Brevitour, specializzato nel turismo religioso, con l'intenzione di effettuare attività di voli charter sul breve medio raggio.
AirEurope comincia ad operare in Italia il 19 dicembre 1989, su rotte intercontinentali prevalentemente turistiche. In Italia, AirEurope è la prima compagnia charter, nel 1992, a proporre due classi di servizio differenziato: alla consueta classe Economy viene aggiunta la classe Business.
Tra il 1998 e il 1999, SwissAir Group, di cui fa parte Swissair, entra nell'azionariato AirEurope.
I protagonisti della fusione che porta alla nascita di Volare Group sono l'imprenditore Gino Zoccai e SwissAir Group. La guida della compagnia è affidata a Vincenzo Soddu.
Nel 2001 si studia la quotazione della compagnia: il progetto è affidato a Banca Imi, ma viene abbandonato a causa del crollo dei mercati finanziari. Messo in soffitta, verrà nuovamente ipotizzato nel 2003, poco prima dell'esplosione della crisi.
*BRPAGE*
Il 5 febbraio 2003 viene inaugurata Volareweb.com, la prima low-cost italiana, con l’apertura del sito internet e del call centre alle prenotazioni.
Nel 2003, secondo i dati ufficiali, la compagnia registra una perdita di 45 milioni di euro. A questo punto entrano in scena tre personaggi: Giorgio Fossa, Giuseppe Bonomi ed Eduardo Eurnekian. E le vicende di Volare s'intrecciano con quelle di Alitalia.
Nel '97, da presidente della Sea in quota Lega Nord, Bonomi aveva concluso un accordo per rilevare il 20% di AA2000, ovvero una holding che gestisce diversi scali in Argentina, di cui Eurnekian è l'azionista principale.
Chi subentra a Bonomi alla guida della Sea, ovvero l'ex presidente della Confindustria, Giorgio Fossa, è lapidario: "L’investimento in Argentina non l’avrei fatto. Là ci sono quattro aeroporti e 29 aeroclub".
Ma chi è Eurnekian? E' un personaggio discusso. Ha costruito un impero nell'editoria, per poi, nel '98, mettere le mani sui principali scali argentini, investendo, contestualmente, nel settore alberghiero. Obiettivo: creare un polo del turismo. Settant'anni, origini armene, schivo, Eurnekian mette in pista, nel giro di poche settimane, oltre sette miliardi di dollari per diventare il padrone del traffico aereo argentino. Proveniente da una famiglia che si è arricchita fornendo materia prima alle industrie tessili, fra cui i Benetton, si salva dalla crisi economica degli anni Ottanta prendendo soldi a prestito dalle banche a interessi bassissimi e, secondo le malelingue, appoggiandosi ai politici.
Si lancia nella tv via cavo e fonda Cablevision SA, primo network della regione di Buones Aires, che rivende negli anni Novanta, incassando quasi 700 milioni di dollari. Mantiene, comunque, interessi in vari settori, fino alla scelta di lanciarsi nella gestione degli aeroporti.
*BRPAGE*
Bonomi lascia la guida della Sea nel '99, ma resta consigliere dell'Anas, la società che gestisce le strade e le autostrade di proprietà dello Stato. Nell'estate del 2003, nel quadro di un'inchiesta sugli appalti dell'Anas, Bonomi viene raggiunto da un avviso di garanzia. L'accusa è turbativa d'asta aggravata. Bonomi, nel frattempo, ha agguantato la presidenza dell'Alitalia, in quota Lega Nord.
Sta a Roma, ma mantiene solidi legami con il Varesotto, dove è nato e dove ha costruito la carriera politica e manageriale. Qui entra in contatto con Gino Zoccai, industriale orafo di Thiene (Vicenza) che ha dato vita a Volare Group, compagnia aerea privata con sede operativa a Gallarate, provincia di Varese, appunto. E Zoccai è accreditato di buoni rapporti con la Lega.
Dalla Magliana, sede di Alitalia, Bonomi lavora a un'ipotesi di fusione con Volare Group, che sarebbe dovuta diventare la compagnia low cost del gruppo. Zoccai, però, tira troppo sul prezzo e le trattative saltano, anche perché l'amministratore delegato, Francesco Mengozzi, si oppone. Subito dopo, per nulla casualmente, la Lega Nord comincia a lanciare bordate contro Mengozzi. E lo stesso Bonomi ne contesta le scelte, l'operato e il piano industriale, che, poi, nella sostanza è lo stesso adottato da Giancarlo Cimoli una volta arrivato alla guida della compagnia, dopo la parentesi di Marco Zanichelli.
Per quanto riguarda Volare Group, abortita la fusione con Alitalia, Zoccai trova in Eurnekian il salvatore. L'imprenditore argentino entra in una fondazione di diritto olandese, la Stichting Administriatienkantoor Volare (Sav), che sottoscrive un aumento di capitale da 40 milioni di euro. Zoccai diluisce la partecipazione dal 70 al 30% e cede la presidenza a Fossa; amministratore delegato resta Vincenzo Soddu. Volare, contestualmente, compra il 30% di Southern Winds, compagnia di proprietà di Eurnekian. Obiettivo: trasformare Volare in una compagnia low cost, con collegamenti fra Italia e Sudamerica, e prospettive di espandersi nell'Est Europa, creando un hub in Armenia, dove il titolare di AA2000 ha già una base operativa.
Contestualmente all’aumento di capitale vengono riscadenzati a medio termine i debiti verso fornitori, per un ammontare superiore a 120 milioni di euro. L’intera operazione è organizzata e diretta da Interbanca.
*BRPAGE*
Le trattative fra Zoccai ed Eurnekian sono cominciate nel novembre 2002, in concomitanza, guarda caso, con un viaggio negli Stati Uniti e in Brasile di Bonomi, che avrebbe fatto tappa in Argentina (ma la circostanza non è mai stata confermata).
Insomma, la sostanza di questa intricata vicenda è che Fossa si trova alla guida di un gruppo che punta a diventare il terzo operatore low cost europeo, dopo Ryanair ed Easy Jet; qui, a Volare Group, si ritrova come socio di peso un imprenditore argentino che è stato protagonista di un'operazione con la Sea da lui stesso contestata.
Tutto ciò mentre il presidente dell'Alitalia, che ha legami con Volare e con Eurnekian, punta a defenestrare Mengozzi e a conquistare la guida della compagnia. Che, guarda caso, è alla ricerca di un'alleanza con un operatore low cost.
*BRPAGE*
Nei primi mesi del 2004 si verificano due fatti apparentemente indipendenti, ma che confermano lo strano intreccio fra Alitalia e Volare: la prima, infatti, entra in una crisi che la porto sull'orlo del fallimento, evitato grazie al piano di salvataggio di Cimoli e al finanziamento-ponte del Governo; il gruppo guidato da Soddu e Fossa, invece, sembra pronto a espandersi.
L'ex presidente della Confindustria rilascia diverse interviste in cui fa intendere che Volare è pronta a rilevare asset e slot di Alitalia, se questa dovesse fallire.
Poi, però, la situazione della compagnia precipita. Soddu lascia la guida operativa nel giugno 2004. Fossa si dimette nel settembre successivo, in seguito al mancato aumento di capitale, richiesto per finanziare il nuovo piano industriale. Gli azionisti di Volare Group (Eduardo Eurnekian, Gino Zoccai e il fondo Tricolore, che fa capo a Salvatore Ligresti e Assicurazioni Generali) non ne vogliono sapere di tirare fuori altri soldi.
Il 19 novembre 2004, Volare Group sospende i voli e la vendita dei biglietti su tutte le destinazioni. Il successivo 17 dicembre è operativa Myair, che, secondo l'accusa della Procura di Busto Arsizio, nasce ereditando le infrastrutture della compagnia fondata da Zoccai.
Amministratore delegato di Myair è Merrick Adelstein, ex direttore finanziario di Volare Group, mentre presidente è Carlo Bernini, ex ministro dei Trasporti. Nel consiglio di amministrazione siede l'ex arbitro internazionale Luigi Agnolin, direttore commerciale è Edgardo Badiali, direttore commerciale voli charter è Giuliano Martinelli (arrestato).
Volare viene commissariata, con un decreto del Governo, e la cloche passa in mano a Carlo Rinaldini. Eurnekian si dichiara parte lesa e fa causa al management. L'avvocato che ne cura gli interessi è Bonomi.