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Economia
Wall Street prepara un altro rialzo. I titoli per guadagnare in Borsa

Finale di settimana all'insegna dell'attesa per quello che potrà riservare il vertice di Doha tra la Russia e la grande maggioranza dei paesi aderenti all'Opec (mancheranno solo la Libia e l'Iran), con gli indici di Wall Street che si riallontanano leggermente dai massimi storici nuovamente sfiorati nelle ultime sedute, ma il tono del mercato resta ampiamente positivo, come hanno già notato investitori e strategist più attenti ai mutevoli umori del mercato e che ora non escludono che il 2016 possa risultare diverso, e migliore, di quanto non si temesse dopo le prime settimane dell'anno.

Come trarre vantaggio dal ritrovato ottimismo dei mercati ed in particolare di Wall Street, che con un'inflazione "core" che sembra avviata a stabilizzarsi attorno al 2% (in marzo è calata dal 2,3% al 2,2% annuo) e un mercato del lavoro che continua a crescere senza particolari tensioni sui salari, potrebbe nei prossimi trimestri vedere una riaccelerazione dei profitti aziendali dopo tre trimestri di cali e, forse, una nuova espansione dei multipli (entrambi elementi utili a sostenere un ulteriore allungo del mercato)?

Muovendosi sull'ipotesi, fino ad ora ritenuta residuale se non nulla, che la crescita possa proseguire in America sul ritmo di un 2% all'anno ancora per un paio d'anni e che neppure i rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve (che comunque pare non avere fretta e ha già ridotto da 4 a 2 i previsti ulteriori ritocchi da un quarto di punto l'uno entro fine anno) faranno deragliare il mercato, a beneficiare maggiormente dovrebbero essere banche e titoli ciclici, mentre qualche turbolenza potrebbe toccare il settore petrolifero e dell'energia. Soprattutto dopo che Peabody Energy, maggior produttore mondiale di carbone, ha chiesto la procedura assistita di fallimento (il "Chapter 11"), che consentirà di mantenere in essere le attività estrattive in tutte le sue miniere, ma mette a rischio il posto di lavoro degli 8.300 dipendenti.

Tra i singoli titoli, venerdì Citigroup ha presentato una trimestrale migliore delle attese, nonostante un utile netto in calo del 27% a 3,5 miliardi di dollari (1,10 dollari per azione, mentre gli analisti prevedevano in media 1,03 dollari), così come hanno fatto Jp Morgan Chase, Wells Fargo e il broker online Charles Schwab. Ma oltre alle banche, come detto, molti analisti tra cui quelli di Morgan Stanley consigliano di tenere d'occhio titoli ciclici e del comparto high-tech come Alphabet (la holding cui fa capo il motore di ricerca Google), che dovrebbe beneficiare dell'incremento del traffico sul web e dagli attuali 780 dollari potrebbe arrivare a 900 dollari ad azione. Un'altra blue chip "ciclica" che dovrebbe andare bene è Amazon, che rispetto ai poco più di 620 dollari attuali per Morgan Stanley potrebbe arrivare a valere 800 dollari se il mercato tornasse a scontare correttamente le attività di e-commerce che dovrebbero trainare la crescita degli utili nei prossimi trimestri.

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