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Economia
Piazza Affari ai minimi dal 2016. Juve, debutto ok fra le blue chips

Chiusura in forte calo per le Borse europee nella penultima seduta dell'anno. A incoraggiare le vendite e' stata anche la performance di Wall Street, che dopo la volata della vigilia ha di nuovo imboccato la strada del ribasso. Del resto gli investitori preferiscono alleggerire le posizioni nelle ultime sedute del 2018, anno che ormai si profila tra i peggiori dal 2008. In piu' a destare preoccupazione e' il rallentamento dell'economia mondiale che si profila all'orizzonte, al quale si aggiungono le tensioni a livello internazionale.

Lo spread tra Btp e Bund chiude in calo a quota 253 punti, dopo aver aperto a 265 e chiuso a 260 punti venerdi' scorso. Il rendimento del decennale avanza al 2,76%.

I listini del Vecchio Continente, comunque, hanno chiuso sopra i minimi di giornata. Milano ha lasciato sul parterre l'1,81%, anche se lo spread e' sceso a 251,5 punti, nell'attesa dell'approvazione della Legge di Bilancio, prevista per il 29 dicembre.

Francoforte ha accusato la performance peggiore del Vecchio Continente, risentendo dell'andamento del comparto auto. A Piazza Affari sono state vendute le azioni delle banche, con Banco Bpm che ha guidato i ribassi, scivolando del 2,45%. Ubi, pero', proprio sul finale si e' riscattata, salendo dello 0,86%. Telecom Italia ha perso un ulteriore 3,7%, riavvicinandosi ai minimi da inizio ottobre, livelli che le azioni non vedevano dall'estate 2013. Sono andate male le Saipem (-3,3%), le Fca (-3,86%) e le Ferrari (-2,97%), sulla scia della debolezza dei titoli auto tedeschi.

In piu' la casa del cavallino rampante ha risentito della notizia che il fondo Hartford Growth e' uscito dal capitale. Tra le azioni della galassia Agnelli, si sono invece messe in evidenza le Juventus (+1,14%) nel primo giorno di contrattazione nel Ftse Mib, assieme ad Amplifon, anch'essa salita del 3,2%.

Fuori dal paniere principale, sono precipitate del 18,7% le Banca Carige, dopo che l'assemblea di sabato scorso ha bloccato l'aumento di capitale. Sul fronte dei cambi, l'euro e' scambiato a 1,14 dollari (1,1411 alla chiusura del 21 dicembre) e 126,48 yen (126,82), mentre il dollaro-yen si attesta a quota 110,8 (111,16). La Bce proprio oggi nel Bollettino mensile ha ribadito che i tassi in Europa rimarranno attorno allo zero almeno fino all'estate 2019. E' inoltre debole il petrolio: il wti, contratto con consegna a febbraio, si attesta a 45,18 dollari al barile, in calo del 2,25%. 

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