Wall Street, Xerox: gli attivisti fanno saltare la fusione con Fujifilm
Il gruppo Xerox rinuncia a fondersi con la nipponica Fujifilm. Passa così la linea sostenuta dagli azionisti attivisti, Carl Icahn e Darwin Deason
Gli investitori attivisti Carl Icahn e Darwin Deason hanno avuto la meglio nella campagna per far saltare la fusione tra Xerox e Fujifilm. Xerox ha, infatti, detto che si tirera' indietro dal deal di fusione con Fujifilm Holdings, dopo aver raggiunto un accordo con due dei suoi principali azionisti, Carl Icahn e Darwin Deason. In base all'accordo, Xerox rimpiazzera' il Ceo e sottoporra' a revisione il board. Si tratta del secondo accordo del gigante americano con i due azionisti attivisti, dopo che il primo e' decaduto ancor prima di aver ricevuto il via libera del tribunale. La nuova mossa segna una vittoria per Icahn e Deason, che hanno accettato di mettere da parte dopo mesi la loro guerra delle deleghe.
I due si sono opposti al piano di fusione di Xerox con Fuji Xerox (jv con la nipponica Fujifilm), dicendo che ne sarebbe uscita penalizzata in termini di valore e volevano far nominare una loro lista di candidati al board. Xerox ha nominato 5 nuovi membri del board e 5 degli attuali hanno rassegnato le dimissioni, insieme a Jeff Jacobson, il Ceo. Uno dei nuovi membri, Keith Cozza (ceo di Icahn Enterprises), sara' il chairman. Il nuovo board, per la maggior parte espressione dei due attivisti, iniziera' subito a esaminare le alternative strategiche.
Per Icahn e Deason Xerox potrebbe essere venduta a un competitor o a una societa' di private-equity. In base all'accordo, John Visentin sostituira' Jacobson come Ceo. Xerox ha detto di essersi tirata indietro dal deal, dal momento che Fujifilm non ha presentato i risultati finanziari verificati entro il 15 di aprile e che ci sono state delle discrepanze sostanziali tra i conti verificati e quelli non sottoposti a revisione. I due investitori attivisti ritengono che Jacobson avesse negoziato rapidamente il deal solo per salvare il proprio posto, dopo che il board gli aveva detto di interrompere le trattative. Xerox ha riconosciuto che, lo scorso anno, si era messa alla ricerca di un nuovo ceo.
Come parte dell'accordo, Deason ritirera' le cause legali intentate contro Xerox e i suoi consiglieri di amministrazione, ma non i reclami nei confronti di Fujifilm. Quest'ultima, dal canto suo, ha asserito che prendera' in considerazione, a sua volta, azioni legali contro Xerox. "Non crediamo che Xerox abbia il diritto legale di porre fine all'accordo", ha detto Fujifilm. L'azienda nipponica chiedera' con urgenza ai consiglieri di amministrazione di Xerox di tornare sui propri passi.
Ad oggi, le due compagnie hanno una jv in Asia di cui la societa' nipponica detiene il 75% e quella americana il 25%. In base al deal, la jv sarebbe stata ceduta a Xerox e Fujifilm Holdings avrebbe avuto il 50,1% di questa nuova Xerox. Gli attuali azionisti di quest'ultima avrebbero ricevuto un dividendo speciale da 2,5 miliardi di dollari. Con il merger, le societa' credevano di poter tagliare i costi in modo da contrastare il calo della domanda di stampanti e fotocopiatrici.
La nuova societa' avrebbe fatto, infatti, risparmiare a Xerox 1,7 miliardi di dollari e avrebbe avuto ricavi per 18 mld usd. Fuji Xerox sarebbe stata quotata sulla borsa di New York e il suo quartier generale sarebbe stato a Norwalk, Connecticut, e un altro a Tokyo. La nuova societa' avrebbe mantenuto il target di restituzione del 50% del flusso di cassa agli azionisti e un dividendo di 1 dollaro. La chiusura del deal era prevista per il secondo semestre del 2018.
Questa svolta avrebbe segnato la fine dell'indipendenza della societa' americana, che ha sempre avuto un approccio pionieristico alla tecnologia, ma che e' poi stata colpita da un calo sempre piu' drastico della domanda di stampanti per l'ufficio. Negli anni Novanta, la partnership tra Xerox e Fujifilm aveva contribuito a lasciare indietro la rivale Canon, ma l'arrivo della posta elettronica e delle stampanti da scrivania ha stravolto il mercato e ha spinto la societa' a effettuare diverse ristrutturazioni.
Lo scorso anno, la compagnia si e' divisa a meta', effettuando lo spin-off delle operazioni per i servizi alle imprese in una nuova societa', chiamata Conduent. Xerox e' tornata cosi' a concentrarsi sul business tradizionale delle stampanti e delle fotocopiatrici. La multinazionale sta tagliando i costi e si sta concentrando su automazione, intelligenza artificiale e internet delle cose.