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Economia
Wells Fargo, scandalo dei conti fantasma costringe il Ceo Stumpf a dimettersi

Alla fine la testa del numero uno di Wells Fargo è saltata. Metaforicamente. Sotto le pressioni provocate dallo scandalo di conti fantasma, John Stumpf ha lasciato il doppio incarico di amministratore delegato e di presidente del consiglio di amministrazione della banca di San Francisco (California). Era da 34 anni in un gruppo che aveva sempre cercato di presentarsi come un'istituto di credito per Main Street e non per Wall Street come i grandi rivali di New York ma la cui reputazione è andata a rotoli dopo lo scandalo di cui anche il Congresso ha voluto chiarimenti. Diventato Ceo nel giugno 2007 e presidente del cda nel gennaio 2010, Stumpf si è presentato più volte a Capitol Hill per sentirsi dire dalla senatrice Elizabeth Warren che la sua è stata una "leadership senza fegato".

L'addio è stato comunicato dal gruppo stesso, che l'8 settembre scorso fu costretto a pagare una multa di (soli) 185 milioni di dollari per "pratiche illecite ampiamente diffuse". Qualche esempio? Attivazione di carte di credito senza averle volute; apertura di conti correnti indesiderati in cui venivano trasferiti temporanemanete fondi attinti da conti leciti costringendo i clienti ad accomulare commissioni senza nemmeno sapere perché; creazione di email false per registrare persone ai servizi bancari online. In un documento depositato ieri dopo la chiusura dei mercati presso la Securities and Exchange Commission, la Consob americana, si legge che Stumpf ha annunciato la sua decisione "con effetto immediato".

Contemporaneamente il cda della banca - di cui l'investitore miliardario Warren Buffett è il principale azionista - ha trovato il successore: è Timothy J. Sloan, dal novembre 2015 presidente e direttore operativo di Wells Fargo, di cui mantiene la presidenza; Sloan entra inoltre nel cda, ruolo per cui "non riceverà compensi aggiuntivi per il suo servizio". Fa parte della banca da 29 anni."Sono grato per l'opportunità di avere guidato Wells Fargo", ha commentato il dimissionario a.d. in un comunicato dicendosi anche "molto ottimista" sul futuro della banca grazie anche al suo "team talentuoso". Secondo lui, la sua uscita "è nel migliore interesse dell'azienda" anche se "mi sono profondamente impegnato a gestirla in questo periodo". Stumpf ha detto di "non conoscere persona migliore per guidare il gruppo" di Tim Sloan, la cui "priorità immediata è ristabilire la fiducia in Wells Fargo.

E' una responsabilità enorme" quella di ottenere una banca "più forte e migliore per le generazioni a venire". Stephen W. Sanger ed Elizabeth A. Duke - già parte del Board, nell'ordine, dal 2003 e dal 2015 - si sono visti affidare rispettivamente l'incarico di presidente non esecutivo e vicepresidente non esecutivo del cda. Sanger ha spiegato in un comunicato che "John Stumpf ha dedicato la sua vita professionale al settore bancario, guidando Wells Fargo con successo attraverso la crisi finanziaria e il più grande merger nella storia bancaria e aiutando a creare una delle aziende più forti e ben conosciute nel mondo nel campo dei servizi finanziari".

Sanger però ha aggiunto che l'ormai ex Ceo "crede che una nuova leadership in questo momento sia appropriata per guidare Wells Fargo attraverso le attuali difficoltà e verso il futuro". Sanger ha inoltre detto che il cda "ha grande fiducia" in Sloan, un "leader comprovato che conosce in profondità le attività di Wells Fargo, è rispettato dai soci ed è pronto a guidare l'azienda nel futuro". Il mercato ha festeggiato al cambio ai vertici: il titolo Wells Fargo è salito di quasi il 2% nel dopo mercato successivamente a una seduta in ribasso dello 0,29% a 45,32 dollari; da inizio anno è in calo del 17%. Ora il focus si sposta sulla trimestrale che verrà diffusa domani.

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