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Spettacoli
Chef Rubio lascia Instagram: "Censura i miei post pro Palestina"
DMAX, Camionisti in trattoria con Chef Rubio

Chef Rubio annuncia la chiusura dei suoi canali social su Instagram e Facebook. Il cuoco televisivo accusa il colosso di Menlo Park di censurare i suoi contenuti pro Palestina

Chef Rubio aka Gabriele Rubini è diventato famoso per programmi come "Camionisti in trattoria" e "Unti e bisunti" ma sui social network si spende non tanto per promuovere le sue attività quanto in difesa della Palestina. Il cuoco televisivo si definisce "antisionista" e in diverse post su Facebook e Instagram, in particolare attraverso le sue Stories, ha attaccato la politica di Israele. Oggi Chef Rubio ha detto basta con Instagram e tutte le piattaforme connesse all'azienda fondata da Mark Zuckerberg in quanto lo censurerebbe per le sue idee politiche. Il suo account da oltre 700mila follower sul social network fotografico @chefrubio, così come quello Facebook e WhatsApp, verrà cancellato.

Chef Rubio: "Addio Instagram, censura le mie Stories sulla Palestina e viola la mia libertà di espressione"

“Instagram censura le mie stories sulla Palestina e blocca la crescita del mio account: da oggi inizia la mia disobbedienza social sulle piattaforme di Mark Zuckerberg. Addio Instagram, Facebook e WhatsApp. - scrive Gabriele Rubini - Non ‘gioco’ più su Instagram, sposto tutta la mia attività di comunicazione su Twitter, Telegram e il mio sito chefrubio.it”.

Nello specifico, chef Rubio ritiene che la piattaforma social abbia volutamente dato meno visibilità ai suoi post sulla Palestina perché li ritiene non in linea con le sue linee guida.

"Dopo essere stato ripetutamente bloccato su segnalazione sin dal 2017 e dopo che i miei post sono più volte stati rimossi da Instagram, ora viene penalizzata anche la visibilità delle mie stories. È una censura inaccettabile che viola il diritto di espressione. Lascio i miei profili attivi ancora per sette giorni, poi non mi resterà che cliccare su elimina account”, ha dichiarato a Wired.

“A dicembre-gennaio ho ricevuto le prime segnalazioni da alcune persone che mi seguono: le mie stories, che in passato ottenevano fino a 50-60mila view, non comparivano più sulla loro timeline a meno che non visitassero il mio profilo. - spiega lo chef - Un’anomalia. E in effetti le visualizzazioni dei contenuti che pubblico in quella sezione, dedicati solo alla Palestina, erano crollate a mille-5mila. È possibile per un profilo da 740mila follower? Non credo. Anzi, qui sorge l’altro aspetto del problema: Instagram non conteggia più i miei nuovi follower. Monitorando le notifiche ho calcolato che potevano essere circa 5mila in un giorno. Eppure, il totale è rimasto sempre fermo a 740mila da mesi, anzi è addirittura in calo e la risposta ricevuta da Instagram non mi soddisfa”.

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