Giletti, addio Rai, non potevo abdicare alla mia dignità
"Rifaro' L'Arena. La mia Arena... Qualcuno sperava che non andasse piu' in onda perche', dicono, dava molto fastidio. Ma L'Arena e' la mia creatura professionale, l'ho fatta nascere, l'ho modellata. Ho scelto La7 perche' ho capito che era li' la strada per dare continuita' a questa esperienza". Lo afferma al Corriere della Sera Massimo Giletti parlando del suo addio alla Rai.
Sulle ricostruzioni secondo cui la trattativa con Mediaset sarebbe naufragata per il veto di Barbara D'Urso sulla domenica pomeriggio, Giletti dice: "Non credo che in una tv importante si possano accettare veti da Barbara D'Urso o da altri conduttori. Crederlo, sarebbe irrispettoso nei confronti di un network come Mediaset che ha alla guida un personaggio del calibro di Pier Silvio Berlusconi. Non penserei mai una cosa del genere".
Alla domanda sul perche' la Rai non lo abbia messo nelle condizioni di rifare L'Arena, Giletti risponde: "Evidentemente il direttore generale, che ha la piena liberta' di scegliere la propria linea editoriale, ha ritenuto che il successo di un programma seguito da 4 milioni di spettatori, con oltre il 22% di share dalle 14 alle 15, non bastasse per essere riconfermato. Evidentemente L'Arena e' un programma scomodo". Secondo alcuni e' perche' esprime una cultura di centrodestra. "E' vero - dice Giletti - mi hanno difeso Meloni e Salvini pero' storicamente la politica sposa le convenienze dell'istante, ma tutti sanno che io sono un uomo libero... Non ho mai avuto padroni, la mia forza e' sempre stata quella di essere super partes".