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Ligabue riparte da Bari. Ma i numeri non tornano
Luciano Ligabue

Ligabue riparte da Bari. Ma i numeri non tornano

Mettiamolo subito in chiaro, Luciano Ligabue c’è, è in forma, dà spettacolo, e va veloce come un treno nelle 2 ore e 5 minuti di show allo Stadio San Nicola di Bari, per la prima dello Start Tour il 14 Giugno. Esordio del rocker di Correggio in questo stadio, visto che negli anni precedenti s’è sempre servito della più vecchia Arena delle Vittorie.

Seguo Ligabue da 11 anni, e questo per me è stato il 14esimo live, in ogni parte d’Italia (stadi, due Campovolo, teatri, Arena di Verona, palasport, ecc.), quindi mi sento più che mai titolato a parlarne, date le poche e discordanti voci che circolano in rete sulla disorganizzazione dell’evento. Tant’è che Striscia la notizia sta cercando di appurare la dinamica dei fatti.

La storia è semplice. Ho compreso che qualcosa stesse andando storto quando mi arriva la mail del servizio clienti Ticket One, in cui mi informano che per diverse tipologie di posto a sedere ci sarebbe stata una conversione in altri settori “di valore equivalente o superiore”, oppure il rimborso. La motivazione è lo spostamento del palco per “garantire maggiore visibilità.”

Già qui, la musica suona male. Possibile se ne accorgano a due giorni da un live così importante, della logistica del palcoscenico? Evidentemente no, e la seconda anomalia è palpabile all’ingresso. Il prato è stato l’ultimo settore aperto, con la gente sotto il solleone, le proteste, e l’assurdità di vedere le tribune entrare con precedenza. Mai successo, né che i posti a sedere avessero priorità nell’accesso alle strutture (che senso ha, non dovendo accaparrarsi una posizione?), né che i cancelli per il prato aprissero alle 18.30. Di solito a quell’ora si è già tutti belli assiepati, ed inizia l’intrattenimento radio o band minori.

Una volta entrati nello stadio v’è sconcerto per la limitatezza dello spazio prato. Piccolissimo, fai un giro per andare nei bagni e scopri che il palco è posizionato a tre quarti di campo. Qui l’intuizione viene in soccorso, hanno di gran lunga sovrastimato le vendite di tagliandi, avendo circa 25mila presenze per uno stadio con una capienza doppia. Per evitare vuoti assurdi nelle curve hanno avvicinato violentemente il palco all’ingresso, in modo tale da restringere i settori a sedere aperti e avvicinare la gente, dando l’impressione “di piena”.

Stessa cosa per il prato, non ho mai visto alle 20.00 di sera buchi, spazi, e all’inizio del concerto, si aveva quasi un metro quadro a testa di spazio. Ribadisco, nella mia personale esperienza con Ligabue, non è mai successo. Detto ciò, Luciano era visibilmente innervosito, non ha comunicato e chiacchierato come suo solito, si è “limitato” a suonare per due ore i suoi cavalli di battaglia, sempre preciso, impeccabile, con una potenza canora e qualità di suono eccezionali.

Lo spettacolo non ha fatto una piega. Ed anche il pubblico presente era in visibilio, il problema, era quello assente; Che si è fatto sentire profondamente, distorcendo l’andamento del tour. Tra un “mi sembra sempre di ricominciare”, ed un “so che vi hanno fatto aspettare mezz’ora. Io però vi ho aspettati un anno e mezzo, più mezz’ora”, s’è capito che il ritardo non fosse imputabile a lui, sempre puntualissimo in scena. (Si perché il concerto è iniziato alle 21.25, dalle 21.00 preventivate.)

È stata la pietosa riorganizzazione dell’evento, incapace di convertire a dovere i ticket e dare indicazioni chiare agli astanti. Start Tour 2019 non comincia nel migliore nei modi, e forse lo stesso album “Start” non ha scaldato i cuori dei fan, che hanno perso l’attenzione, specialmente se parliamo di pubblico generico, non fidelizzato. Un’ultima postilla riguarda lo Stadio San Siro di Milano e l’Olimpico di Roma. Ad oggi – non v’è nessun raddoppio di date – altra cosa mai vista.

Twitter @andrewlorusso

fb.me/andrealorusso1991

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