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Spettacoli
Matilde G, dopo l'Asia conquista l'Italia

Vive a Singapore ed è famosissima all’estero Matilde G, nome d’arte di Matilde Girasole, musicista, compositrice e autrice, talentuosa cantante che ha conquistato l’Asia. E’ romana di origine ed è già stata definita un vero talento pop; “la musica non è una passione che ho scoperto, è sempre stata dentro di me, siamo cresciute insieme”-dice Matilde G-“si è manifestata in forme diverse durante la crescita, ma già a dodici anni sapevo che sarebbe stata anche il mio futuro professionale”.

Come hai scoperto la tua passione per la musica e il canto?
"La musica non è una passione che ho scoperto, è sempre stata dentro me, siamo cresciute insieme. Si è manifestata in forme diverse durante la crescita, ma già a dodici anni sapevo che sarebbe stata anche il mio futuro professionale".

Quali sono state le tue principali influenze musicali finora?
"Scrivo e canto musica pop internazionale e nell’ambito di questo genere sono stata ispirata da alcune popstar iconiche tra cui Lady Gaga. Mi piace il suo essere eclettica e il suo modo di essere artista con tutta se stessa, senza mai risparmiarsi.
Adoro suonare al pianoforte musica classica, ed ascolto generi molto vari tra cui dance, ballads, rap, rock, k-pop, tecno, ma anche molta musica italiana. Mi piace Blanco, credo sia uno dei migliori giovani artisti in Italia oggigiorno".

Raccontaci un po' della tua esperienza come cantante. Hai ricevuto formazione musicale o sei autodidatta?
"Ho studiato per anni voce, pianoforte e teoria musicale. Ho conseguito svariati titoli tra cui il diploma BTEC in musica e quello in Popular Music Vocals del London College Of Music. Essere artista non ha a che fare con gli studi che hai fatto, ma piuttosto con il percorso di ricerca di se stessi e di quello che si vuole comunicare agli altri. Se però oltre ad essere artista sei anche un musicista preparato, la strada è più facile.
Aver studiato serve a sentirmi a mio agio quando mi relaziono con professionisti del mio settore, parliamo la stessa lingua e ci capiamo. Ma serve anche a non perdere la voce alla terza data di un tour!"

Qual è stata la tua esibizione preferita fino ad ora e perché?
"Anche se sono giovane ho avuto il piacere di cantare sui palchi di tanti paesi, dall’Italia a Singapore, dalla Malesia al Giappone, dagli Emirati Arabi alle Maldive.
Porto nel cuore lo show dello scorso capodanno all’Hard Rock Hotel di Desaru, in Malesia, accompagnata da una band locale eccezionale. Abbiamo creato la magia e il pubblico è stato meraviglioso, mi ha fatto sentire amata e a casa anche se ero dall’altra parte del mondo".

Come bilanci la tua carriera di cantante con gli impegni scolastici o lavorativi?
"Fare la cantante è il mio unico lavoro. Per quanto riguarda gli studi, li ho completati da poco conseguendo un diploma di scuola superiore. Non intendo andare all’università, perché voglio concentrare le energie sulla mia carriera da cantante, procede di con un solo piano, niente “piano B”.

Singapore è una città con una ricca diversità culturale. In che modo questa diversità influisce sulla tua musica?
"Singapore è costituita da una popolazione prevalentemente di origine cinese, ma con forte presenza di etnie malesi, indonesiane e indiane. Inoltre, il 30% della popolazione è costituita da espatriati di tutto il mondo. Qui ho avuto la fortuna di assorbire da tante culture diverse e principalmente da quella americana, perché ho studiato in una American School. Ma ho assorbito anche quel tocco di asiatico e ho mantenuto le mie forti origini italiane di cui vado fiera. Un potpourri unico direi!"

Ci sono sfide particolari che hai affrontato nel perseguire la tua carriera musicale a Singapore?
"Farsi accettare dai “local” non è stato banale. Qui vige la regola non scritta “Singaporean first”, per cui conquistare il mio posto ha richiesto impegno e perseveranza. Oggi ho accesso alla stampa e alle radio e vengo invitata a cantare ad eventi prestigiosi, come la Formula 1 Grand Prix, dove farò un mio concerto il 15 settembre ,sul palcoscenico del Esplanade Outdoor Theatre, dove avrò il piacere di cantare per la prima volta live il mio nuovo brano, “None Of Your Business”.

Parlando di tecnica vocale, su quali aspetti hai lavorato di più per migliorare le tue abilità?
"Ho lavorato sull’estensione e sul controllo con l’aiuto di bravi maestri, che hanno saputo preservare anche la naturalezza del mio modo di cantare. Questo aspetto è molto importante, perché ho conosciuto tanti ragazzini che cantavano benissimo e che da grandi hanno perso il dono per essere stati iper impostati".

Come affronti il processo di scrittura dei testi delle tue canzoni? Da dove trai ispirazione?"

"Non c’è un processo definito, soprattutto quando scrivo da sola. A volte parto da una frase, altre da quattro note, a volte da una melodia che canticchio.
Mi metto al piano e spesso scrivo cose medie, ma a volte succede la magia e viene fuori una canzone di cui sono orgogliosa. Amo scrivere con altri artisti e in quel caso il processo è diverso perché solitamente partiamo da un beat. Scrivere in gruppo mi viene facile ed è divertente.
Nelle mie canzoni traggo ispirazione dalla mia vita, dai giudizi della gente (None of Your Business) dal modo in cui ho affrontato un momento di depressione (Fighter), da una storia con un ragazzo ipocrita (Hypocrite), dalla mia voglia di divertirmi con relazioni leggere (Lullaby), da un partner che non ti valorizza (Digging for Diamonds), dalla mia voglia di diventare una popstar (CupOfTea)".

Qual è il messaggio o l'emozione che cerchi di comunicare attraverso la tua musica?
"Ci sono state canzoni che mi hanno davvero aiutato in certe fasi della mia vita e oggi voglio che la mia musica sia di aiuto e di compagnia agli altri. Vorrei che gli ascoltatori si ritrovassero nelle mie canzoni e le facessero un po’ loro".

Singapore ha una vivace scena musicale. Hai avuto l'opportunità di collaborare con altri artisti locali?
"Si certamente, mi piace collaborare con gli altri, per esempio con due DJ locali, Inquisitive e Farah Farz, abbiamo pubblicato un remix di “Dancing in The Moonlight” , che sta spopolando nelle discoteche della zona".

Come immagini il tuo percorso musicale nel prossimo futuro? Hai obiettivi specifici che desideri raggiungere?
"Mi farebbe piacere che la mia musica fosse conosciuta anche in Italia. Amo essere cittadina del mondo, ma l’Italia è casa. Per i prossimi mesi ho in programma anche collaborazioni ed eventi a Los Angeles. Gli americani ad oggi sono i miei ascoltatori più numerosi e spero che ne possa nascere qualcosa di buono".

I social media e le piattaforme digitali sono diventati fondamentali per gli artisti emergenti. Come li usi per promuovere la tua musica?
"Mi impegno al meglio che posso e sto avendo discreti risultati (ho 500k follower complessivi sui vari social media). Non ho molto tempo per creare contenuti e non ambisco ad essere una influencer, ma condivido volentieri la mia musica e pillole della mia vita di tutti i giorni. Sinceramente preferisco la verità delle performance live rispetto alla falsità dei social media. Cerco di mantenere la mia presenza digitale genuina e di mostrarmi per quello che sono.

Qual è stata la reazione della tua famiglia e dei tuoi amici alla tua carriera musicale?
"La famiglia ha impiegato un po’ a capire cosa volessi fare, ma oggi sono grandi sostenitori e mi supportano.
Ho imparato, invece, che spesso gli amici non sono tuoi fan quando sei giovane e intraprendi una carriera come la mia".

Oltre al canto, hai altre passioni o interessi che ti influenzano artisticamente?
"Nel video di “Digging for Diamonds” ho mostrato la mia passione per areal, nel video di “Fighter” quella per il pugilato. Chi mi segue e mi conosce, sa che curo personalmente il mio make-up, che sono fashion addicted e amo la le unghie artistiche. Mi piace sperimentare outfit particolari, non amo i marchi evidenti, non seguo le mode, ma cerco di crearle."

Si ringrazia per le foto Alessia Bulani

  

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