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Spettacoli

 SANREMO: CASO CALLY, SI ALLARGA IL FRONTE DEL 'NO ALLA CENSURA' 

Il Trio Medusa su Radio Deejay ha ironizzato sul linguaggio del rap con una gag fulminante di Francesco Lancia nei panni del ''trapper buono Elia" che rappa versi come ''Quella tipa con la borsa di Prada l'aiuto ad attraversare la strada'' o ''Miss Keta tu non mandi certo un bel messaggio che Keta sta per Ketamina ed io non l'assaggio... è meglio pane e miele oppure pane e nutella''.

Su La Stampa Roberto Pavanello ha scritto: "Negli Usa dal 1990 compare su un certo tipo di dischi l'etichetta 'Parental Advisory Esplicit Content' ('Avvertenza per i genitori: contiene frasi esplicite'). Il primo album a meritarlo era dei 2 Live Crew. E cosa facevano? Rap, ovvio. Le accuse di omofobia e sessismo non sono una novità e hanno coinvolto anche artisti come Eminem, in quota rap, e Axl Rose, in quota hard rock...Allo stesso modo lasciamo che Junior Cally salga sul palco dell'Ariston e sfrutti la chance di dimostrare che non è il mostro che temiamo. Ascoltiamo la sua No grazie. Hai visto mai che ci dovesse anche piacere''.

Anche Mattia Marzi di Rockol, il più giovane tra i critici musicali in attività, si è schierato in difesa dal rapper mascherato: "Da un lato Junior Cally, dall'altro Salmo. Due emblemi di rap italiano non allineato...Sarebbe un bel colpo di scena se Cally decidesse spontaneamente di ritirare la sua partecipazione al Festival, rifiutandosi di mettere piede su un palco istituzionale e per famiglie come quello dell'Ariston: certo, la darebbe vinta al politically correct, però dimostrerebbe ancora una volta che a Sanremo sembra non esserci spazio per proposte come la sua, o come quella di Salmo. Pensate che scandalo, invece, se con la sua "No grazie" - che agli ascolti in anteprima ha riscosso buoni successi, e ieri il rapper ha provato all'Ariston con l'orchestra - Cally riuscisse a farsi largo tra le varie Tosca, Rita Pavone, Giordana Angi o tra i vari Zarrillo, Gualazzi, Masini e Nigiotti. Magari conquistando il podio. E magari vincendolo pure, 'sto Sanremo. Considerando che a distanza di un anno ancora si fa polemica sulla 'Rolls Royce' di Achille Lauro, che pure il Festival non lo ha vinto, gli scrittori di ispirazione cattolica e i blogger avrebbero argomenti di cui parlare per almeno i prossimi tre anni. E chissà che in fondo non gli vada bene comunque''.

Mentre il sito di riferimento della musica urban ''Esse Magazine" ha affrontato la questione ponendo l'accento sulla strumentalizzazione politica. "Ormai il gioco di Salvini non è chiaro soltanto ai suoi elettori: prendere un fatto, strumentalizzarlo, renderlo oggetto di propaganda, stare sempre al centro del dibattito. Ieri è toccato a Junior Cally, attaccato da Salvini per i suoi testi... Chi ha cercato di approfondire un minimo la storia della letteratura, della filosofia, della musica e dell'arte, può aver intuito un aspetto a dir poco fondamentale: l'arte non conosce alcun vincolo morale. Il discorso vale anche per il rap, soprattutto per il rap''.

 Anche dall'industria sono arrivati messaggi chiari contro la censura, come quello di Enzo Mazza, presidente della FIMI. "Vabbè, la politica italiana ha scoperto il rap", scrive su Twitter, riferendosi alla polemica sulla presenza di Junior Cally a Sanremo. Poi al telefono conl'Adnkronos chiarisce il concetto: "Se dovessimo guardare ai testi delle canzoni, perfino Masini, Achille Lauro o i Pinguini Tattici Nucleari verrebbero messi all'indice per precedenti liriche molto crude".

SANREMO: VANONI, 'CALLY DOVREBBERO BLOCCARLO I GIOVANI, E' OSCENO' 

"Sono i giovani sani di mente e ce ne sono tanti che devono bloccare la partecipazione di Junior Cally perché questa è la musica che li dovrebbe rappresentare, è terribile osceno".Lo afferma in un tweet Ornella Vanoni intervendo nella polemica sulla partecipazione di Junior Cally a Sanremo. 

SANREMO: CONTE, 'NO POLEMICHE PREGIUDIZIALI, SI DIA POSSIBILITA' A TUTTI DI PARLARE' 

 "Le polemiche non le ho seguite molto. Perquanto mi riguarda, si dia la possibilità a tutti di parlare in piena serenità. Non avrei difficoltà, non farei delle polemiche pregiudiziali". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo ad una domanda sulle polemiche intorno al festival di Sanremo di Pierluigi Diaco, conduttore di 'Non Stop News' su Rtl 102,5.

 "È chiaro che Sanremo diventa anche un po' lo specchio dei gusti dell asocietà, delle novità: è una grande vetrina non solo musicale. Quindi mi ha sempre incuriosito un po' cercare di capirla. E anche ovviamente le canzoni e le belle canzoni", ha aggiunto Conte, che ha anche confessato i suoi gusti musicali: "mi piace molto Jazz, la musica d'autore italiana, la musica rock. Sono stonato ma mi affascinano molto le belle voci", ha proseguito il premier confessando di essere fan di Amy Winehouse.

 SANREMO: FRECCIATA DI CLAUDIO LIPPI A AMADEUS, 'IO LE DONNE LE FACCIO ANDARE AVANTI'

Il conduttore applaudito a 'La prova del cuoco', Isoardi incredula sbarra gli occhi ma preferisce non commentare Anche Claudio Lippi si lascia scappare una frecciatina nei confronti di Amadeus. Oggi durante la puntata de 'La prova del cuoco', mentre era intento a cucinare con indosso il grembiule insieme alla sua ospite e mentre si chiacchierava di 'donne che vanno avanti' il conduttore ha detto: "A differenza del mio amico Amadeus io le donne le faccio andare avanti, non indietro. Non è polemica eh!". "Bravo'' ha urlato il pubblico in studio applaudendo il conduttore. Grande imbarazzo invece da parte di Elisa Isoardi che dopo aver sbarrato gli occhi incredula ha preferito non alimentare le polemiche.

Sanremo: Cgil-Cisl-Uil, no a linguaggio sessista e machista 

 "Mentre ogni giorno nuovi studi confermano come la violenza sulle donne, che un giorno sì e uno no si traduce in femminicidio, sia legata anche a fattori culturali - proseguono le sindacaliste -, riscontriamo fin troppa leggerezza ed irresponsabilità nelle scelte del servizio pubblico radio televisivo che dovrebbe promuovere un modello educativo chiaro, incentrato sul rispetto di tutti i generi, sulla parità uomo/donna e condannare senza licenze artistiche ogni allusione alla sopraffazione e alla violenza di genere. Sappiamo che questo tipo di cultura diventa uno dei mezzi educativi per quelle coscienze che devono ancora formarsi. Per questo ci auguriamo - concludono Camusso, Ocmin e Menelao - che il dibattito di queste ore sull'opportunità delle scelte del servizio pubblico televisivo possa essere occasione per una riflessione più ampia sulla responsabilità di chiunque, in ogni ambito della società, ha il dovere di promuovere, rispettare valori costituzionali e modelli culturali rispettosi di tutti gli individui nei diritti e nelle prerogative di ogni donna”. 

Sanremo: J-Ax, Junior Cally? Eminem fu ospite; polemica sterile 

 Il rapper milanese, considerato uno dei decani in Italia del genere, ritiene infatti che, chi sceglie artisti e canzoni per una manifestazione come il Festival, deve poi assumersene la responsabilità: “Se hai bisogno del rap perché è l’unico genere che tira negli ultimi 10 anni in Italia poi non ti puoi lamentare”.    E ha poi spiegato il suo punto di vista: “Se stiamo qui a sezionare i testi di questo o quell’artista allora dobbiamo farlo con tutto, anche con i film come ‘Ultimo tango a Parigi’. Una canzone è una canzone, un film è un film, e ci sono mille ragioni perché un artista dice certe cose in un certo momento. Talvolta lo si fa anche per cliché e per inserirsi in un genere, anche se io non ho mai usato i cliché del rap”, ha concluso. 

Sanremo: J-Ax, Junior Cally? Eminem fu ospite; polemica sterile

“Questa polemica è una roba da poveretti, allora un rapper non dovrebbe mai andare da nessuna parte”. Lo ha detto J-Ax in merito alla bufera che si è alzata su uno dei concorrenti di Sanremo, il rapper Junior Cally, che in un suo vecchio testo cantava di violenza sulle donne con frasi sessiste e violente. Da ogni parte politica infatti sono arrivate richieste di escluderlo dalla gara.      “Eminem è stato invitato e strapagato a Sanremo quando in una canzone raccontava ad una bambina come aveva ucciso sua madre. Però tutti lo rincorrevano perché era il ragazzo venuto dalla periferia, anche se non rilasciava interviste. Almeno Junior Cally va in gara e non si è fatto pagare 400 milioni di euro”, ha ricordato Ax. 

Sanremo: Mule’, compenso Jebreal mortifica chi lotta per donne

“La risposta della Rai agli interrogativi sulla partecipazione di Rula Jebreal a Sanremo è fonte di ulteriore sconcerto. Sostenere che la giornalista riceverà un compenso “nell’ordine di grandezza dei valori di analoghe prestazioni” in uno spazio dedicato a temi delicatissimi di massimo valore sociale come la condizione delle donne, equivale a mortificare chi quotidianamente si impegna su questo fronte". Lo afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e capogruppo FI in Vigilanza Rai.    "Jebreal, che è una giornalista e non un’artista, dovrebbe testimoniare gratuitamente il suo impegno e le sue idee sulle donne non trasformando questa sua partecipazione in una “prestazione lavorativa” - aggiunge Mule' -. Al più, com’è ovvio che sia, le sarebbe dovuto un rimborso delle spese. Questa vicenda va nel solco di una gestione dei compensi della Rai assolutamente opaca e che necessita di trasparenza immediata: è la stessa trasparenza che ho chiesto con una risoluzione ad oggi “boicottata” dal Movimento 5 stelle con il concorso del Pd. Lo stesso M5S per bocca del presidente Roberto Fico a febbraio 2017 dichiarava come fosse un “segreto di Pulcinella” quello dei compensi richiamando immediata trasparenza su tutti i soldi spesi dalla Rai per pagare artisti e star. È arrivato il momento per i 5stelle di avere un sussulto di dignità, smetterla con inutili girotondi per evitare di affrontare il problema e chiedere a gran voce di essere dalla parte della verità e della trasparenza”, conclude l'esponente azzurro.

Sanremo: Gasparri, associazioni pronte a boicottare pubblicitari

“Oggi incontrerò una serie di associazioni che intendono giustamente boicottare le aziende che faranno pubblicità su Rai Uno in concomitanza con il Festival di Sanremo che ospiterà il così detto rapper Junior Cally che nelle sue presunte canzoni inneggia al femminicidio, offende le donne e addirittura denigra i Carabinieri invocandone la morte. È una scelta irresponsabile questa della Rai, che si deve addebitare all'amministratore delegato e a questo Amadeus". Lo afferma il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia.    "Ne parleremo urgentemente in Commissione parlamentare di vigilanza dopo la opportuna sollecitazione del Presidente Barachini. Ed è grave che non vengano tenute in nessuna considerazione le sagge parole del Presidente della Rai Foa. Quelli che vorranno boicottare gli inserzionisti pubblicitari avranno tutto il mio appoggio. Mi dicono che vorranno citare, prodotto per prodotto, marca per marca, azienda per azienda, chi farà la pubblicità in concomitanza con la presenza di questo presunto rapper, per invitare a boicottare quei prodotti. Mi sembra una scelta saggia. È giusto che la Rai, se fa una scelta così irresponsabile, ne subisca delle conseguenze anche sotto il profilo della reputazione e del bilancio economico. Boicottare chi fa pubblicità accanto a chi inneggia alla violenza è quasi un dovere civico”, conclude Gasparri.

Sanremo: Gagliardi (Cambiamo!),Rai cancelli partecipazione Cally

“Giorni di discussione ma ancora nessuna decisione di voler vietare la partecipazione al festival di Sanremo del rapper Junior Cally. È sconcertante che a questo personaggio che nei testi delle sue canzoni incita a stupri e uccisioni di donne si offra una platea televisiva così vasta e internazionale”. È quanto afferma Manuela Gagliardi (Cambiamo!). “Il Presidente della Rai Foa è stato chiaro e mi aspetto da chi deve prendere una decisione la cancellazione della partecipazione del rapper. Mi associo alla protesta della Liguria intera e propongo anche, se non si avrà il coraggio di cacciare il rapper dal festival, in maniera trasversale uno “sciopero bianco” in segno di protesta, spegnere o cambiare canale quando si esibirà il cantante che inneggia alla violenza sulle donne. Le tante lunghe battaglie fatte con la speranza di svoltare culturalmente non possono essere cancellate dall’esibizione di un ragazzetto che pensa, calpestando i nostri diritti, solo a un ritorno commerciale”.​

 

 

 

 

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