Bolivia, annunciate nuove elezioni. Morales cede alla protesta anti-brogli
Il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato che saranno convocate nuove elezioni presidenziali, a seguito delle contestazioni di quelle svoltesi il 20 ottobre. "Ho deciso di rinnovare tutti i membri del Supremo Tribunale elettorale e di convocare nuove elezioni generali ", ha annunciato Morales citato dai media locali, invitando ad una minore tensione nel paese. "Tutti abbiamo l'obbligo di pacificare la Bolivia", ha detto il capo dello Stato. L'annuncio di Morales arriva dopo la pubblicazione dell'audit tecnico che l'Osa ha effettuato sui risultati del voto, nel quale ha sottolineato l'impossibilita' di certificare l'integrita' del processo elettorale e raccomandato di indire un nuovo scrutinio.
In un comunicato pubblicato oggi l'organismo rende noto l'esito dell'audit. "Tenendo conto delle proiezioni statistiche, e' possibile che il candidato Morales fosse al primo posto e il candidato (di opposizione Carlos) Mesa al secondo. Tuttavia, e' statisticamente improbabile che Morales abbia ottenuto una differenza del 10 per cento per evitare un secondo turno", si legge nel rapporto. Osa sottolinea che nei quattro elementi esaminati (tecnologia, meccanismi di custodia, integrita' del processo verbale e proiezioni statistiche) sono state rilevate irregolarita' di diverso livello, fatto che porta il team dell'audit tecnico a "mettere in discussione l'integrita' dei risultati dell'elezione dello scorso 20 ottobre".
Nel documento, rilanciato anche dal segretario generale Luis Almagro sul suo profilo Twitter, i relatori segnalano "gravi problemi di sicurezza informatica" ed una "evidente manipolazione del sistema" digitale utilizzato dal Tribunale supremo elettorale (Tse), nonche' l'esistenza di registri fisici con modifiche e firme contraffatte. Sulla base dell'audit effettuato, il gruppo Osa dichiara di non poter convalidare i risultati di queste elezioni e raccomanda l'organizzazione di un nuovo scrutinio, garantito dalla presenza di nuove autorita' elettorali "per lo svolgimento di elezioni affidabili".
Il Tribunale supremo elettorale (Tse) ha assegnato a Morales il 47,07 per cento dei voti contro il 36,51 per cento del suo avversario Carlos Mesa, uno scarto superiore al 10 per cento sufficiente a evitare il ballottaggio. Morales ha affermato che la sua vittoria "e' indiscutibile", mentre Mesa ha denunciato "una brutale manipolazione del risultato". L'intera vicenda ha scatenato dure polemiche dentro e fuori il paese. La crisi e' iniziata nella serata di lunedi' 21 ottobre, quando il Tse ha diffuso dati che rimandavano l'esito delle presidenziali a un secondo turno. Dopo circa 17 ore di silenzio, il Tribunale ha aggiornato il conteggio portando il presidente uscente a un passo dalla vittoria al primo turno. Le polemiche hanno spinto La Paz a chiedere un intervento dell'Organizzazione degli stati americani (Osa).
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