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Esteri
Brexit e Unione Europea si avvicina la proroga

Mentre proprio oggi Bloomberg e The Guardian confermano che l’Unione Europea potrebbe concedere una proroga a Londra al 31 gennaio 2020, qualora le parti non riuscissero a ratificare il loro accordo di uscita, abbiamo sentito sul tema Brexit Sara Armella, avvocato tributarista ed esperta in diritto doganale. Una storia senza fine quella di Brexit che continua ogni giorno che passa ad aggrovigliarsi sempre più.

Si pensa sempre sia arrivato il day one ma salta sempre fuori un ma che complica.

 

Brexit e Unione Europea, una proroga all'orizzonte

Quindi a parte le anticipazioni di due media importanti, di oggi, a che punto è la Brexit?

 

‘Dopo l’accordo faticosamente raggiunto dal Premier Johnson con l’Unione europea, è necessaria la ratifica del Parlamento inglese, che però non è ancora riuscito a trovare una maggioranza sul punto, anche se ha approvato, nelle sue linee generali, la nuova intesa’.

 

Ma questo cosa significa, l’accordo è stato ratificato o no?

 

‘In questo momento è in un limbo, perché per essere definitivamente approvato occorre che siano confermate anche tutte le singole norme che compongono l’intesa, presentate dal Governo inglese al Parlamento britannico con soli tre giorni di anticipo. Sono già stati preannunciati emendamenti per modificare alcuni passaggi dell’Accordo ed è anche circolata l’indiscrezione secondo cui potrebbe essere messa ai voti la richiesta di un referendum confermativo’.

 

Vista la situazione, non essendo stato confermato l’Accordo, sarà automatico uno slittamento della Brexit, come sostengono proprio oggi due importanti media come Bloomberg e The Guardian?

Brexit e Unione Europea, una proroga all'orizzonte

‘Lo slittamento non è automatico, ma è nelle mani del Consiglio europeo, che dovrà trovare l’unanimità per acconsentire alla terza proroga della Brexit. La regola che disciplina l’uscita di un Paese membro, l’articolo 50 del Trattato dell’Ue, prevede che la separazione avvenga automaticamente dopo due anni dalla comunicazione della volontà di uscire. Teoricamente, l’Ue potrebbe anche non acconsentire alla proroga (basta il veto di uno dei 27 Paesi) e l’uscita sarebbe automatica il 31 ottobre’.

 

Perché l’Unione europea dovrebbe acconsentire a una proroga, considerato che questa vicenda si sta risolvendo in un grande dispendio di energie, mentre i temi caldi rimangono in sospeso?

 

‘Ci sono ragioni economiche e politiche per evitare il no-deal. Dal punto di vista economico, l’impatto improvviso di tariffe doganali, ostacoli amministrativi e maggiori tempi per gli scambi tra Ue e Uk determinerebbe gravi effetti sul Pil, su entrambi i versanti della Manica. Dal punto di vista politico, anche nel quadro di uno scenario internazionale in profondo cambiamento con un disimpegno degli Usa rispetto alla difesa Nato, il Paese europeo economicamente più forte (insieme alla Francia) dal punto di vista militare e marittimo è importante che mantenga solidi rapporti con l’Unione’.

 

Cosa significa una proroga della Brexit?

 

‘Se, come sembra, ci sarà una proroga, questa dovrebbe consentire l’approvazione dell’Accordo, che garantisce un’uscita ordinata dall’Unione. Avremo un periodo transitorio di un anno circa, fino al 31 dicembre 2020, e poi un accordo di libero scambio che consentirà al Regno Unito di continuare a vendere e comprare nell’Ue a dazio zero, dovendo però applicare le procedure doganali, in una maniera simile all’accordo di libero scambio con il Canada’.

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