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Esteri
Brexit "una speranza". Che ne pensi? Manda una mail a scrivi@affaritaliani.it

Ecco la lettera ad Affaritaliani.it di Maurizio Crippa, imprenditore brianzolo, nel giorno dell'avvio ufficiale della Brexit.

Oggi è un giorno felice. Un giorno di speranza. Parte infatti la Brexit, l'uscita del Regno Unito da questa follia dell'Unione europea. Da quando è arrivato l'euro la mia azienda metalmeccanica della Brianza ha subito una crisi irreversibile. Difficoltà ad esportare, banche che chiedono mille garanzie e che danno prestiti col contagocce. Il risultato? Debiti, perdite e licenziamenti. Da 42 dipendenti siamo scesi a 21, purtroppo. Se l'euro va avanti sarò costretto anche io a chiudere in questa Italia senza speranza e ad aprire la mia azienda in un paese dell'est, Romania o Bulgaria. L'unica speranza che ho è che la Brexit sia l'inizio della fine di questa Europa che ha portato solo fame e miseria. Quando ho visto le celebrazioni a Roma sabato scorso ho pensato al Titanic, questi suonano e ballano mentre la nave affonda. Ma ad affondare è il popolo. Viva il popolo britannico, viva la Brexit. Riprendiamoci la nostra libertà. Subito.

Maurizio Crippa, imprenditore brianzolo


Oggi parte ufficialmente la Brexit, l'uscita del Regno dall'Unione europea. Prendendo spunto dalla lettera di Maurizio Crippa, Affaritaliani.it lancia un forum tra i propri lettori: che cosa pensi della Brexit, dell'Ue e dell'euro? Questa Europa andrebbe riformata (e come) o smantellata del tutto? L'Italia dovrebbe seguire la Gran Bretagna e uscire da Ue ed euro? O, al contrario, rilanciare il progetto di unità? E che cosa pensi dell'Ue a due velocità?

Per partecipare al dibattito invia a una mail a scrivi@affaritaliani.it


I COMMENTI DEI LETTORI


La Brexit non è altro che un divorzio come un altro. Prepariamoci a due anni di recriminazioni e colpi bassi da ambo le parti. Ogni giorno, fino allo sfinimento, leggeremo titoli roboanti di politici di entrambe le sponde della manica ad accusarsi o a offendere i cittadini.
Tuttavia, il divorzio lo hanno voluto gli inglesi e a loro devono essere addebitati gli alimenti. Cara Merkel, Hollande (o chi lo sostituirà) ecc. è il momento di colpire nei reni i cittadini di sua maestà.
Bisogna, colpire duro, perchè diversamente nessun cittadino europeo vedrà reali vantaggi a rimanere nell'UE.
Vogliono la "Hard Brexit" e che uscita dura sia. Dazi su tutti i prodotti made UK, barriere doganali, rifiuto dal mercato UE per tutte quelle aziende che avranno sede legale nel paese di Sua Maestà le quali dovranno trasferirla in un paese UE per poter operare (banche, assicurazioni, compagnie aeree e telefoniche, automobilistiche come la FIAT). Eliminazione del valore legale ed dell'equipollenza delle lauree inglesi e delle relative professioni. I pensionati inglesi che si godono il sole del sud-europa si paghino l'assicurazione sanitaria se vogliono accedere alle nostre strutture.
La Smart-Bretagna (quella senza, si spera Scozia e Irlanda del Nord) crede di ricreare l'Empire 2.0 e allora noi Europei dobbiamo dare vantaggi fiscali e commerciali a tutte quelle nazioni che recederanno dai rapporti del Commonwealth.
Nessuno sconto per il paese che è stato l'unico vero freno alla costruzione europea, una nazione che non ha mai creduto in questo matrimonio.
E' il momento che paghi o altrimenti a pagare sarà l'unità e 60 anni di pace e prosperità

Antonio Di Gilio

***

L europa unita è una visione filosofica bellissima, ma in realtà è solo un agglomerato di stati con idee politiche e visioni differenti.
Lo stesso clima è assai diverso.
In.piu gli stati facenti parte non hanni tutti gli stessi diritti e doveri.
E allora cone possiamo pensare che l europa sia una forza?
La vera forza è uscirne creando e incentivando lavoro interno .
Bacchettare le esportazioni e trasferimenti di moneta, la ricchezza prodotta deve essere spesa per la maggiore all interno.
Il banco di prova è  la brexit e secondo me avranno un gran successo rendendosi indipendenti.
Io sono a favore della brexit,  basta alla finta europa.

Tabaglio Fausto

Tags:
brexitbrexit ueunione europea brexiteuropa brexit





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