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Esteri
Cina, scandalo corruzione: indagato un componente del Politburo

Un membro dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese (Pcc), Sun Zhengcai, uno dei 25 uomini piu' potenti del gigante asiatico, e' formalmente sotto indagine per corruzione. Lo ha confermato dopo giorni di rumors, la Commissione Disciplinare del Partito Comunista Cinese, che indaga sui funzionari del Pcc sospettati di corruzione. Si tratta della prima inchiesta interna contro un membro del Politburo in cinque anni. Ex capo del Partito Comunista di Chongqing, Sun era stato sostituito al vertice della citta'-provincia, il quarto agglomerato del Paese, il 15 luglio scorso, e il suo posto era stato preso da Chen Min'er, fino a quel momento a capo della provincia del Guizhou, nel sud-ovest della Cina. Sun e' il piu' giovane membro del Politburo ed era considerato uno degli astri nascenti della politica cinese fino all'avvicendamento al vertice di Chongqing.

Sun aveva preso le redini di Chongqing nel novembre 2012, dopo l'espulsione dal Partito Comunista Cinese di Bo Xilai, a sua volta dato all'epoca come uno dei candidati a un posto nella cerchia ristretta del potere del Comitato Permanente del Politburo. Bo Xilai e' stato condannato nel 2013 all'ergastolo per corruzione, abuso di potere e appropriazione indebita dopo uno scandalo che ha travolto, oltre all'ex alto funzionario, anche il vice sindaco e capo della Pubblica Sicurezza della citta', Wang Lijun, condannato a 15 anni per corruzione, diserzione e abuso di potere, e la moglie dello stesso Bo, Gu Kailai, condannata alla pena di morte con due anni di sospensione, l'equivalente dell'ergastolo per l'omicidio del cittadino britannico, Neil Heywood, che aveva rapporti con la famiglia Bo. Sun e' il secondo funzionario di alto profilo in pochi giorni a finire sotto indagine da parte della Commissione Disciplinare, dopo che nei giorni scorsi erano state confermate le accuse nei confronti dell'ex numero due della China Securities Regulatory Commission (Csrc), la Consob cinese, Yao, Gang, che dovra' rispondere di violazioni disciplinari e di "avere disturbato l'ordine del mercato finanziario". Yao era sotto indagine dal novembre 2015, dopo la crisi delle Borse cinesi dell'estate precedente, che aveva portato al ricambio al vertice della Csrc, nel mirino del Ministero della Pubblica Sicurezza cinese per presunte irregolarita' nell'azione di vigilanza dei mercati azionari cinesi.

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corruzione pechino cina partito comunista





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