Cina, stretta sui testi sacri. Dovranno essere in linea con la nuova era di Xi
Anche i Testi Sacri devono adattarsi al cambiamento dei tempi in Cina, e in particolare alla “nuova era” inaugurata dal presidente Xi
Anche i Testi Sacri devono adattarsi al cambiamento dei tempi in Cina, e in particolare alla “nuova era” inaugurata dal presidente, Xi Jinping. E’ l’ultimo affondo di Pechino sulle religioni praticate nel Paese, che ancora non prende la forma di una direttiva governativa, ma che, espressa in un simposio che si è tenuto a Pechino il 26 novembre, incoraggia fortemente a “discutere su come far avanzare l’interpretazione delle dottrine e delle regole religiose in linea con le esigenze dei tempi”. L'adeguamento al nuovo corso dei contenuti dei testi di riferimento religiosi è stato uno dei temi affrontati nel simposio organizzato dalla Commissione per gli Affari Etnici e Religiosi della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, il principale organo consultivo a livello statale, e presieduto dal numero quattro della gerarchia politica cinese, Wang Yang, a cui hanno partecipato sedici esponenti delle comunità religiose presenti in Cina.
“E’ necessario studiare a fondo e comprendere le importanti disposizioni del segretario generale”, del Partito Comunista Cinese, “Xi Jinping sul lavoro religioso”, ha dichiarato Wang, secondo quanto riporta l’agenzia Xinhua, che cita in maniera generica le Scritture, senza nominare direttamente la Bibbia, il Corano o i Sutra. In particolare, nella nuova era inaugurata da Xi, “è necessaria una valutazione completa delle traduzioni esistenti dei testi religiosi per i contenuti che non sono conformi all’avanzamento dei tempi” e l’obiettivo principale di questa operazione è quello di “resistere efficacemente all’erosione di pensieri estremi ed eresie”. Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era è entrato nella carta fondamentale del Partito Comunista Cinese a ottobre 2017, al termine del diciannovesimo Congresso del Pcc che ha sancito la leadership incontrastata di Xi, e poi successivamente nella Costituzione cinese, a marzo 2018, quando venne eliminata la regola del doppio mandato presidenziale, spianando la strada a una leadership a tempo indefinito dello stesso Xi al vertice dello Stato. Il ruolo centrale del presidente e segretario generale del partito in tutti gli aspetti principali della vita dello Stato in Cina - sin dall’inizio del suo primo mandato al vertice del Pcc, a fine 2012 - non ha escluso l’aspetto religioso. Già dal 2013, il presidente cinese aveva promosso l’idea del recupero delle religioni tradizionali cinesi, a cominciare dal taoismo, mentre dal 2015 la sinizzazione delle religioni era stata al centro di un programma che ha tra le sue implicazioni quella di un’indipendenza delle religioni praticate in Cina da tutti gli influssi provenienti dall’esterno.
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