Corea del Nord, la Cina non aiuterà mai Trump a fermare il dittatore Kim
In Corea del Nord si avvicina la guerra. Ma la Cina non aiuterà Trump. Ecco perché
‘E’ alto, in Asia, il rischio che le tensioni geopolitiche sfocino in un conflitto armato che coinvolga la penisola nordcoreana. E una possibile guerra intaccherebbe i flussi commerciali e le attività’ economiche globali’ ad ottobre di quest’anno in uno dei più’ importanti rapporti economici internazionali, quello della Banca Mondiale, veniva presentato come rischio primario la guerra alla Corea del Nord. Nonostante cio’ il mondo , e soprattutto la Cina, ha permesso che il paese guidato dal dittatore Kim Jong-Un continuasse, almeno apparentemente, a crescere.
LA CRISI NORDCOREANA. UN PAESE CHE CRESCE A SORPRESA
Un crescita economica che ha garantito finanziamenti a pioggia , da anni, all’industria bellica e allo sviluppo del potenziale nucleare del paese. +3.9% la crescita nel 2016 rispetto all’anno precedente grazie a pesca , agricoltura, chimica pesante e industria mineraria. Un trend di tutto rispetto (nonostante una bilancia commerciale in negativo) che era impossibile non vedere e soprattutto non temere. E la Cina, che adesso predica moderazione, e’ stato ed e’ il principale mercato e il fornitore numero uno del paese comunista. Oltre il 90% dell’import nordcoreano viene dalla Cina e lo stesso avviene per quanto riguarda l’export del paese. Senza contare energia e petrolio.
LA CRISI NORDCOREANA. PER TRUMP KIM E’ UN CAGNOLINO MALATO
‘Kim e’ un cagnolino malato e uno psicopatico’ ha tuonato il presidente Donald Trump continuando a minacciare azioni di guerra seguite poi, fortunatamente, da azioni diverse e più' moderate : aumento delle sanzioni commerciali e persino un blocco navale per chiudere i rubinetti commerciali in entrata e uscita dal paese. E nonostante le dichiarazioni del rappresentante americano all’Onu che sostiene 'come ora il mondo sia più’ vicino alla guerra’ tutti sono ben coscienti che la chiave di soluzione del problema e’ tutta e solo nelle mani della Cina. Fino a quando Xi Jinping, il potente ed enigmatico presidente cinese, non decidera’ di chiudere i rubinetti petroliferi alla Corea del Nord il pericolo di una guerra nucleare e’ una spada di Damocle sulla testa di tutto il mondo.
LA CRISI NORCOREANA. LA CINA NON FARA’ NULLA
Ma la Cina probabilmente non ha mosso e non muovera’ un dito per spronare Kim. E questo perché’ nonostante i cinesi abbiano interesse a che il giovane dittatore sparisca dalla scena, non si possono permettere che sparisca un altro simbolo del regime comunista nel mondo, dopo il crollo di quello sovietico nel 1990. E quindi se le sanzioni economiche non otterranno l’effetto sperato, e in un paese dove la popolazione e’ totalmente soggiogata e influenzata dalla pazzia del suo leader, e’ molto probabile , l’unica strada percorribile e’ un’azione di guerra dalle conseguenze inimmaginabili.