Corea, giochi di pace tra Seul e Pyongyang: dal ping pong all'hockey
Dalla diplomazia del ping pong degli anni 70 alla diplomazia dell’hockey nel 2000: giochi di pace tra le due Coree
Mentre il Segretario americano non molla la presa sulla Corea del Nord affermando senza mezzi termini che ‘ gli Stati Uniti non accetteranno mai una Corea del Nord con armi nucleari, anche se si rimane sempre aperti a negoziati seri’, in una piccola città’ di frontiera, Panmunjong, situata al centro della zona demilitarizzata tra le due Coree, i dirigenti sportivi dei due Paesi hanno trovato, a sorpresa, un accordo che profuma di pace. Panmunjong non e’ stata una scelta a caso perche’ rappresenta un simbolo storico forte, fu proprio in questa città’ che, nel 1953, venne firmato l’armistizio della guerra di Corea.
Giochi di pace in Corea. Un accordo per i giochi olimpici invernali
L’ accordo siglato riguarda i giochi olimpici invernali che inizieranno il 9 febbraio a Pyeongchang. Ancora una volta potrebbe essere proprio lo sport ad avere il potere di abbattere muri ritenuti insormontabili anche per le più’ raffinate diplomazie. Ma la storia insegna e si ripete. Negli anni ’70 la diplomazia cosiddetta del ‘ping pong’ permise la distensione tra Usa e Repubblica Popolare Cinese. Gli scambi di viaggi tra sportivi dei due paesi per giocare al tennis da tavolo aprì le porte , nel '72, alla visita in Cina del Presidente americano Richard Nixon. Ed ora potrebbe essere un altro sport, l’hockey sul ghiaccio, a ‘sgelare’ rapporti da tempo deteriorati e arrivati a livelli pericolosi.
Giochi di pace in Corea. L’hockey su ghiaccio per sgelare i rapporti
L’accordo prevede che le squadre femminili di hockey sul ghiaccio delle due Coree possano sfilare insieme nella cerimonia di apertura sotto un’unica bandiera, quella virtuale ma significativa della riunificazione. Sembra impossibile ma i portavoce dei due paesi sono riusciti a stilare una dichiarazione comune in cui si afferma che la ‘ Corea del Nord ha accettato la proposta di dialogo ed entrambi i Paesi sono stati d’accordo nel perseguire questo momento sportivo, ritenendolo un qualcosa di utile da non disperdere’. Certo un qualcosa da non disperdere, inimmaginabile solo un paio di mesi fa.
Giochi di pace in Corea. Venti di guerra a Toronto
Se nella penisola coreana si cerca di parlare di pace soprattutto attraverso lo sport, a Toronto, in una riunione indetta da Usa e Canada e a cui erano stati invitati una ventina di Paesi, Italia compresa, si e’ invece discusso di ben altro. Si e’ discusso di come incrementare le misure di boicottaggio contro il regime del giovane dittatore Kim Jong-un. Misure che potrebbero persino ipotizzare ulteriori controlli sulle navi coreane. Una decisione che, se presa, potrebbe essere percepita come una dichiarazione di guerra. Fortunatamente pero’ i due player più’ importanti sullo scacchiere insieme a Stati Uniti, cioè’ Cina e Russia, tenuti fuori dalla partita, non hanno tardato a dichiarare che un simile incontro, senza di loro, non avrebbe ne valore legale ne’ tantomeno valore politico. Due diversi modi di intendere l’avvicinamento alla pace. La speranza e’ che siano i muscoli degli sportivi ad avere la meglio sui muscoli dei soldati e di tutto quello che, a questi ultimi, si affianca.