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Esteri
Dalla solidarietà al carcere per i migranti ora la Spagna ci ripensa

‘ Umanità, sicurezza e solidarietà’ così il Ministro dell’Interno del Governo spagnolo di Sanchez, Fernando Malaska, ha voluto sintetizzare la nuova politica spagnola sui migranti. Ed ha pure aggiunto che ’ visto che siamo in un momento di migrazioni senza precedenti va bene la sicurezza e l’umanità  ma non dobbiamo confondere quest’ultima con la permissività’.

 

E’ questa dichiarazione giunta immediatamente dopo l’entrata violenta di migranti nella Valle della Ceuta. 116 africani, entrati con la forza, sono stati espulsi anche grazie ad un accordo con il Marocco, fatto in fretta e furia dopo i fatti violenti.

La Spagna sta cambiando. Inflessibili con i violenti.

‘ Non possiamo permettere la violenza- ha ripetuto il Ministro spagnolo-la maggioranza di chi arriva è pacifica ma dobbiamo essere inflessibili con i violenti’.

 

Parole molto vicine al ‘credo’ del nostro Ministro dell’Interno, nonostante il ‘solidarismo’ di facciata del Governo Sanchez.

 

 

 

 

Le dichiarazioni del Ministro spagnolo non sono che l’ultimo degli episodi che nell’arco di tre mesi hanno cambiato completamente la politica migratoria del nuovo Governo spagnolo.

Si è passati dalla solidarietà ( in parte puro marketing) della nave Aquarius alle espulsioni immediate e al carcere dei fatti di Ceuta.

La Spagna sta cambiando. Il carcere per i migranti violenti

Certo, anche il carcere, perché oltre ai 116 espulsi altri 10, i più violenti nell’episodio di Ceuta, sono stati messi in galera.

 

In soli tre mesi la politica sui migranti è diventata in Spagna, per il Governo, una priorità. Ormai gli obiettivi sembrano essere molto simili a quelli del tanto contestato Governo italiano: mantenere bassi i flussi  migratori sulle coste e chiedere a tutta forza aiuti condivisi ad un ‘Europa sempre meno solidale. Un’Europa che ha, nel presidente francese Emanuel Macron, il simbolo di un modus operandi ipocrita: tanto buonismo a parole, disinteresse nei fatti.

 

E così con tanti saluti alle dichiarazioni di buonismo ed apertura del Governo spagnolo con il caso Aquarius anche Sanchez ha compreso che non è possibile pensare di ricevere migranti senza limiti e soprattutto senza una condivisione precisa con tutti i Paesi europei.

 

Lentamente ma, inesorabilmente, anche i ‘buoni’ spagnoli, si stanno allineando ai ‘cattivi’ italiani. Italiani che, vale la pena ricordare, fino ad ora si sono accollati la maggior parte dei pesi dell’accoglienza sui flussi migratori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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    governo sanchezmigrantimatteo salvini





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