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Esteri
Afghanistan, Di Maio allarga la tela diplomatica: missione in 4 paesi in Asia
Luigi Di Maio
Lapresse

L'Italia continua il suo tour diplomatico, virtuale e fisico, in vista del G20 tricolore sull'Afghanistan. Come annunciato più volte dal premier Mario Draghi e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l'obiettivo è quello di includere nel dialogo sulla crisi di Kabul anche Russia, Cina e India. Risultato per ora riuscito solo a metà, visto che alla telefonata di Draghi con Vladimir Putin e alla visita romana del ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, non è ancora seguita l'attesa conversazione telefonica con il presidente cinese Xi Jinping. 

Di Maio in Asia: il governo lavora in vista del G20 sull'Afghanistan

Ma non ci sono solo le potenze euroasiatiche da tenere in considerazione. Al di là delle piattaforme ufficiali dell'architettura del multilateralismo, pesa anche la ragnatela di rapporti che le cancellerie saranno in grado di approntare. E su questo tema la Farnesina è molto attiva e guarda anche agli attori regionali, più piccoli di Mosca, Pechino e Nuova Delhi ma comunque decisivi per stabilizzare un'area che rischia di tornare una polveriera. Ecco spiegata la missione asiatica di Di Maio, che è cominciata oggi e passerà attraverso quattro paesi e diverse aree, tutte limitrofe all'Afghanistan. 

Di Maio in Asia centrale: gli interessi italiani nella regione

Il tour del ministro degli Esteri comincerà in Asia centrale, in particolare da Uzbekistan e Tagikistan. I due paesi centrasiatici condividono un tratto di confine terrestre con l'Afghanistan e stanno seguendo l'evolversi della situazione con estrema attenzione. Le ex repubbliche sovietiche sono infatti a maggioranza musulmane e in passato hanno dovuto fare i conti con insorgenze e azioni terroristiche legate a gruppi fondamentalisti con qualche connessione anche con le organizzazioni jihadiste nate più a sud. La presa di potere dei talebani prima, e il ritorno in azione dell'Isis-K poi hanno fatto suonare un campanello d'allarme nei governi dei vari -stan. 

Soldi dall'Europa ai paesi dell'area per ospitare i profughi afghani

L'Italia ha interessi molto sviluppati nell'area e ha interesse affinché le ex repubbliche sovietiche riescano a preservare la stabilità regionale. L'Italia ha notevoli interessi nella regione ed è molto attiva sui rapporti diplomatici, sia a livello di blocco sia a livello bilaterale. Nel 2019 è stata lanciata la Conferenza 1+5, che raggruppa appunto l'Italia e le cinque repubbliche ex sovietiche. La seconda edizione del forum si terrà nel 2022. L'Unione europea, considerata come un blocco unico, è il secondo partner commerciale della regione e l'interscambio riguarda soprattutto energia e idrocarburi, con l'80% dell'export kazako diretto proprio verso il Vecchio Continente.

In particolare in Uzbekistan e Tagikistan, Di Maio affronterà anche il tema dei rifugiati e degli sfollati afghani. L'interesse italiano è quello di riuscire a contenere una possibile nuova ondata di migranti dall'Afghanistan anche con l'aiuto dei paesi dell'area. Si teme un esodo di centinaia di migliaia di persone, se non di milioni di civili afghani e dunque anche l'Unione europea sta pensando di offrire dei finanziamenti a questi paesi per far sì che possano tenere sotto controllo la rotta e ospitare una parte dei profughi in fuga da Kabul.

Di Maio in Pakistan, attore fondamentale per la crisi afghana

Si parlerà dello stesso argomento anche con il Pakistan, che però ha una dimensione diversa rispetto agli altri due paesi sulla crisi afghana. Soprattutto per i suoi storici legami con i talebani. Islamabad è considerato da molti come il vero vincitore della vicenda afghana, almeno finora. Questo perché l'arcirivale pakistano, vale a dire l'India, ha perso qualsiasi tipo di influenza su Kabul, visti i profondi rapporti che legavano Nuova Delhi al governo sostenuto anche dagli Stati Uniti, e la totale assenza di dialogo coi talebani saliti al potere. Sarà importante capire l'orientamento del Pakistan per ottenere risultati concreti anche al G20.

Afghanistan, occasione di rilancio diplomatico per il Qatar

Infine, c'è il Qatar. Un altro attore la cui rilevanza diplomatica è in grande crescita. Le ambasciate e le rappresentanze dei paesi occidentali in fuga da Kabul hanno ripiegato proprio su Doha, da dove stanno riorganizzando i canali diplomatici. Di Maio ringrazierà il governo qatariota per l'assistenza fornita all'Italia nelle operazioni di trasferimento dall'Afghanistan e parlerà di lotta al terrorismo. Il Qatar, che ospiterà i Mondiali di calcio tra poco più di un anno, è un nuovo epicentro diplomatico e di recente anche i rivali sunniti del Golfo stanno appianando i rapporti. L'Italia prova ad allargare il panorama dei suoi rapporti, tutelare i suoi interessi nella regione e giocare un ruolo rilevante nella soluzione della crisi.

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