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Esteri
Donald Trump, 2018 anno decisivo: ecco perché

‘Continuiamo a fare grande l’America e felice anno nuovo’ cosi’ twittava all’ultimo dell’anno il presidente più’ ‘controverso' degli Stati Uniti, Donald Trump. Nonostante tutto questo ottimismo il tycoon sapeva benissimo che avrebbe avuto davanti, nell’anno appena iniziato, le sue 'sette fatiche di Ercole’. Sette ostacoli che, se superati, lo potrebbero portare verso un consolidamento della sua presidenza e magari ad una rielezione nel 2020. Oppure, se falliti, ad una rovinosa discesa senza recupero. Quali sono queste sue sette fatiche? In primis le elezioni di meta’ mandato, quelle di novembre, in cui verra’ chiesto agli americani di rinnovare tutta la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato.Una sconfitta in queste elezioni potrebbe dare uno stop considerevole ai programmi politici del Presidente nel prossimo biennio. Questo momento elettorale potrà’ fornire indicazioni importanti sul voto del 2020. Ecco perche’ queste elezioni saranno una prima ( non certo in ordine di tempo) grande fatica del Presidente. 2018 un anno decisivo.

DACA e RUSSIAGATE ostacoli concreti

La seconda sara’ quella di uscire indenne da quel 'collo di bottiglia’ rappresentato dal Daca. Il programma che vorrebbe ‘deportare’ tutti quei ‘ dreamers’, figli di immigrati venuti da giovani irregolarmente negli Usa. Ovviamente i democratici vorrebbero che la legge di espulsione non venisse applicata e il problema venisse mantenuto in un certo qual limbo come e’ ora. E qui Trump dovrà’ riuscire a gestire il problema, non solo in termini politici ma soprattutto in termini sociali di fronte ad un’opinione pubblica attenta. La terza fatica e’ rappresentata dallo scontro con Robert Mueller sull’infinito ‘Russiagate’.Un delitto di ostruzione alla giustizia (ad esempio contro l’ex direttore dell'FBI, James Comey) potrebbe far decretare l’impeachment. Attualmente il rischio e’ piuttosto basso anche se Trump dovrà’ faticare molto per ribattere colpo su colpo alla continua strategia accusatoria che lo avrebbe visto colpevole gia’ dal primo giorno dopo la sua elezione.

2018 un anno decisivo. L’economia americana in crescita

La quarta fatica riguarda l’economia. Qui il gioco sembra essere meno duro perché’ l’economia americana sta funzionando, la Borsa non ha fatto altro che inanellare record su record e quindi il Presidente dovrà’ solo convincere gli americani che la sua riforma fiscale sarà’ un ulteriore acceleratore della crescita. La quinta fatica e’come riuscire ad addolcire lo scontro con i media. Qui la guerra e’ senza esclusione di colpi. Trump li considera il peggior nemico e i maggiori diffusori di fake news. E i media, dal canto loro non risparmiano al Presidente proprio nulla. La sesta e’ l’indice di popolarità’,ora risalito di sette punti (secondo Gallup) al 40%. Non sarà’ facile mantenerlo anche perché’ l’uomo più’ potente del mondo ha questa innata capacita’ di farsi amare o odiare. Le vie di mezzo non le conosce. Ma il consenso della gente gli e’ indispensabile. La settima e ultima fatica e’ rappresentata dal 'modus operandi' che il Trump sapra’ avere contro il dittatore bambino della Corea del Nord e contro il terrorismo in tutto il mondo. Solo cercando alleati ed evitando le infauste idee dello scontro diretto armato in Corea del Nord e la chiusura delle frontiere Usa a chi sa di Islam, il tycoon americano potrà’ portare a termine le sue sette fatiche. Dopo aver superato questi ostacoli Donald Trump sopra’ di essere nella direzione giusta per poter chiedere agli americani un secondo mandato.Altrimenti lo aspettano i campi da golf di tutta la California.

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