Donald Trump, più lo mandi giù, più si tira su
I messaggi del Presidente agli americani sembrano avere più effetto degli attacchi democratici
In politica mai dire mai perché quello che sembra stia succedendo negli Stati Uniti subito dopo l’apertura del processo di impeachment per Donald Trump, impeachment comunicato dal numero uno della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha quasi dell’inverosimile.
Dopo tre ore dall’annuncio, che avrebbe dovuto essere devastante per Trump, il team per la campagna del Presidente annunciava di aver ricevuto un milione di dollari in donazioni e alla fine della giornata, in sole 24 ore, qualcosa come oltre 8 milioni di dollari.
Un vero e proprio record.
Trump, più lo attacchi, più prende forza
Mentre si parlava della registrazione della telefonata tra il Tycoon e il Presidente Ucraino, dove vi era una velata richiesta di cercare falle nella vita del suo avversario politico (e i Democratici cavalcavano l’onda dello scandalo), ben 50000 persone si stavano iscrivendo come donatori per la campagna di Trump.
E 50000 non sono numeri irrilevanti se si pensa che la vittoria di Trump nel 2016 nacque da meno di 80000 voti pescati in tre stati.
E la tecnica di Trump di parlare direttamente agli americani senza curarsi di null’altro sembra essere ancora utile. Infatti nel caso di questa procedura a lui contro il messaggio presidenziale è stato diretto e senza dubbi. Queste rivelazioni nate da una ‘spia’ non sono uno scandalo per il Presidente ma un vero e proprio colpo di Stato contro la stabilità della nazione.
Insomma il presidente repubblicano da imputato sembra essere passato, per molti, come vittima di media asserviti ai democratici e di poteri forti.
Trump, più lo attacchi più prende forza
Più viene attaccato più sembra aumentare consensi, aiutato anche da un’economia che mai è stata così forte e da una guerra dei dazi contro Cina ed Europa che suona agli americani come ‘ siamo i più forti, riprendiamoci il maltolto’.
Quando ad esempio l’attacco venne da Mueller nel 2016 a proposito delle elezioni con ingerenze russe, la campagna di Trump ricevò donazioni per oltre un milione di dollari.
Un processo di difesa/attacco che fa dire a Richard Walters del Comitato Nazionale Repubblicano che ‘ i democratici sono i nostri migliori raccoglitori di fondi’.
E proprio non ha da lamentarsi in quanto, a 14 mesi dalle presidenziali, in cassa repubblicana sono arrivati ben 210 milioni di dollari.
Il meccanismo di comunicazione della campagna di Trump è semplice ma molto efficace ‘ siamo attaccati da media che danno notizie false’.
Senza se e senza ma.
‘Vicino agli americani, lontano dall’establishment di Washington’ il senso dello slogan semplice ma tremendamente efficace.
Così talmente efficace da impensierire anche i democratici che, se da un lato sono convinti del processo di impeachment, dall’altro cominciano ad essere preoccupati del consenso che sembra non scalfire un presidente che usa con grande abilità parole come ‘fake news’ o ‘colpo di Stato’.
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