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Esteri
Dugina, Putin prepara la vendetta. Bombe su Kiev? Usa: "Lasciate l'Ucraina"

Ucraina, la Russia prepara la vendetta per l'attentato contro Dugin. Paura per il giorno dell'indipendenza a Kiev

La Russia si prepara a colpire. Che la morte di Daria Dugina sia davvero accaduta per mano di un'agente segreta ucraina oppure di oppositori interni o ancora di una manovra interna al cerchio di potere di Mosca, la reazione del Cremlino pare inevitabile e si farà sentire proprio sull'Ucraina. Non a caso ò'ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha esortato i cittadini americani a lasciare l'Ucraina, citando le informazioni del Dipartimento di Stato secondo cui c'è un aumentato rischio di coinvolgimento dei civili in attacchi russi temuti per i prossimi giorni.

La preoccupazione è grande per il 24 agosto, quando ricorre il Giorno dell'Indipendenza Ucraina e saranno anche sei mesi esatti dall'inizio dell'invasione russa. "Il Dipartimento di Stato ha informazioni sul fatto che la Russia sta intensificando gli sforzi per lanciare attacchi contro le infrastrutture civili e le strutture governative dell'Ucraina nei prossimi giorni", ha affermato l'ambasciata degli Stati Uniti nella nota di allerta. "L'ambasciata degli Stati Uniti esorta i cittadini statunitensi a lasciare l'Ucraina ora, utilizzando le opzioni di trasporto via terra disponibili privatamente, se è sicuro farlo".

Temendo 'l'effetto 24 agosto', la sicurezza è stata rafforzata a Kiev e in tutta l'Ucraina, in particolari diversi funzionari regionali hanno vietato incontri e manifestazioni pubbliche. I cittadini sono invitati a "non ignorare le sirene di allarme aereo" che suonano spesso in via cautelativa, mentre "c'è un elevato pericolo di attacchi e altri tipi di provocazione, sia dentro il Paese sia fuori", perchè "il regime di Putin è davvero attaccato alle date e i simboli".

A spingere la reazione potrebbe essere proprio l'attentato contro Dugina, secondo Mosca commesso dagli ucraini e secondo Kiev una utile scusa per rilanciare una guerra su cui anche l'opinione pubblica russa sta diventando sempre più scettica. L'area che più tiene in tensione le autorità russe è la Crimea, obiettivo di attacchi mirati nelle ultime settimane che hanno messo in luce le falle nella difesa russa e soprattutto hanno rotto il tabù dell'intangibilità dello status quo anteriore al 24 febbraio.

Erdogan riceve cadeaux dalla Svezia e molla Putin: "La Crimea va restituita all'Ucraina"

Zelensky ha rilanciato sul pezzo di territorio perso neol 2014: "È necessario liberare la Crimea. Questa sarà la resurrezione della legge e dell'ordine mondiale". Pertanto, "dobbiamo liberare anche la Crimea dall'occupazione. (Tutto) è iniziato in Crimea e finirà in Crimea". Se la Russia attacca domani, ha detto, "riceverà una potente risposta".  E la novità è che anche la Turchia sembra aver mollato la Russia sul tema.  "Ankara sostiene l'integrità territoriale dell'Ucraina e respinge l'annessione illegale della Crimea", ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. "Il ritorno della Crimea all'Ucraina, di cui è parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale", ha affermato Erdogan in un videomessaggio al secondo summit internazionale della Piattaforma di Crimea.

"Garantire la sicurezza e il benessere dei nostri compatrioti tartari di Crimea è anche tra le priorità della Turchia", ha affermato Erdogan. Il presidente è tornato a chiedere il rilascio di Nariman Dzhelyal, il vicepresidente del 'parlamento' dei tatari di Crimea e di almeno altri 45 tatari - la minoranza etnica di lingua turca, da sempre contraria all'annessione - detenuti dalla Russia dal 2021.

Sinora Erdogan ha sempre giocato nel mezzo ma dopo che Svezia e Finlandia hanno mostrato buona volontà nei confronti delle richieste di Ankara sui curdi per entrare nella Nato (con Stoccolma che negli scorsi giorni ha estradato un segnalato dalle autorità di sicurezza turche), Erdogan sembra spostarsi verso ovest. Con Putin che potrebbe perdere un appoggio importante.

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