Estate Usa, al mare con la recessione in testa
Di Benny Manocchia
Una strana estate questa,in America. C'e' lavoro per tutti eppure pochi appaiono contenti. C'e' nell'aria, odore di recessione. Lo dicono a gran voce i democratici, che, se ci sara' una recessione, pensano che Trump non vincera' le elezioni. Ma lo dicono anche molti repubblicani, sicuri che gli sbalzi delle azioni a Wall Street, il tonfo nel nulla con la Cina e la Corea del Nord, sono prove evidenti che la recessione e' alle porte. Per strada senti quella parola anche in bocca a chi di recessione non sa nulla. Molti giornali provano a spiegare che cos'e' una recessione. Ci sono un paio di punti da ricordare, affermano. C'e' la recessione tecnica e quella economica. Per entrambi, dicono, occorre avere in mente che recessione non vuol dire che "l'economia va male", ma che va male in un certo modo. Chiaro? Mica tanto. In linea generale la recessione si verifica quando un Paese, arrivato a avere una certa capacita' produttiva, non e' piu' in grado di sfruttarla completamene. Non basta. Il popolo vuole sapere quando si va in recessione. Quel mago dell'economia che risponde al nome di Shiskin,nel 1975 suggeri' in sostanza questo:quando il prodotto interno lordo e' piu' alto del passato (in due trimestri) tutto bene; quando e' piu' basso inizia la recessione. Per qualcuno,allora,bisogna aspettare l'inizio del 2020 per avere una chiara idea se siamo sulla strda giusta o sbagliata. L'Europa,dicono in America,e' sull'orlo della recessione. In Italia, si sente dire spesso, c'e' gia' una recessione tecnica. Purtroppo, mettono in chiaro, il PIL italiano e' il piu' lento a crescere. Una crisi economica in Italia si avrebbe quando il PIL analizzato segna un negativo del meno 1 per crnto. Insomma in gran parte del mondo siamo in una bilancia che stenta a reggere mentre appare pronta a "sbilanciare". Comunque stiano le cose,la conclusione degli esperti economici e' che non ci sara' una recessione come quella del 2008. Lontana,molto lontana quella del 1929.
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