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Esteri
Genocidio Gaza, l'Aja non perdona Israele: mai la storia fu così poco maestra

Gaza, la Corte dell'Aja richiama Israele sul genocidio alla vigilia della Giornata della Memoria

Oggi pomeriggio la Corte Internazionale di Giustizia ha respinto la richiesta fatta da Israele di cancellare dall’Elenco Generale la causa mossagli dal Sud Africa, nella quale viene accusato di violazioni dei suoi obblighi nella Striscia di Gaza, ai sensi della Convenzione sul genocidio. La presidente della Corte, Joan E. Donoghue, ha dato lettura del lungo documento nel quale, fra molti dettagli, è riportato che alcune delle azioni dell’Idf compiute nella Striscia di Gaza consentono al tribunale dell'Aia "di esaminare il caso sulla base dell'articolo 9 della Convenzione sul genocidio".

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La Corte ha preso atto di una serie di dichiarazioni fatte durante questi mesi di guerra sia dai membri del Governo di Israele, sia da quelli del Sud Africa, sia dai vari esponenti delle organizzazioni umanitarie e istituzionali, fra le quali quella resa dal Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e Coordinatore degli Soccorsi di Emergenza, Martin Griffiths, inserita come molte altre integralmente nell’atto. Griffiths lo scorso 5 gennaio 2024 dichiarava che “Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione. Le aree in cui ai civili è stato detto di trasferirsi per la loro sicurezza vengono bombardate. I pochi ospedali ancora parzialmente funzionanti sono a corto di tutte le scorte di medicinali e sono sommersi dai feriti e da persone disperate che si accalcano in cerca di salvezza. È in corso un disastro sanitario. Per i bambini in particolare, le ultime 12 settimane sono state traumatiche: niente cibo. Niente acqua. Niente scuola. Nient'altro che i terrificanti suoni della guerra, giorno dopo giorno. Gaza è semplicemente diventata inabitabile”.

L’ordinanza emessa dalla Corte Internazionale di Giustizia, basata su un’articolata e molto ben circostanziata ricostruzione dei fatti, contiene 6 misure urgenti che lo Stato di Israele è stato invitato a adottare entro un mese a partire da oggi. Noi l’abbiamo ascoltata in diretta e riletto l’intero documento, dalla prima alla ventinovesima pagina. Poiché da qualche ora circolano notizie contradditorie sull'argomento, ci sembra opportuno riportare integralmente, così come sono state pubblicate, nella loro lingua originale. Sono il cuore delle misure provvisorie richieste dalla Corte allo stato di Israele che ha 30 giorni di tempo per metterle in atto e presentare un rapporto che ne dimostri l'attuazione. Per uno strano caso del destino - e per una serie incredibile di simmetrie del tempo e della storia - domani ricorre la 24esima Giornata della Memoria italiana, istituita nel 2000 in ricordo dei 6milioni di ebrei sterminati dai nazisti nei forni crematori dei campi di sterminio. Ai quali, val la pena ricordarlo poiché in pochi lo fanno, andrebbero aggiunti altri circa 12 milioni di esseri umani composti da polacchi, sinti, prigionieri politici, omosessuali, minorati mentali, finiti anche loro nei forni ma ahimè condannati all'oblio, quindi morti due volte.

Or dunque, domani da questa parte del Mare, come ogni 27 gennaio, data che ricorda l'ingresso dell'Armata Russa ad Auschwitz, il primo campo a venir liberato, noi non dobbiamo dimenticare. Allo stesso tempo, dall'altra parte di questo mare a un popolo la memoria viene strappata, cancellata, ridotta a soffio di fumo. Un respiro svuotato di parole e di vita. La storia non è mai stata così poco maestra e dimenticata come in questi tempi miserabili che ci sono toccati in sorte. Qui di seguito la trascrizione delle misure provvisorie contenute nell’ordinanza emessa dalla Corte di giustizia internazionale dell'aia:

THE COURT,

Indicates the following provisional measures:

1) By fifteen votes to two,

The State of Israel shall, in accordance with its obligations under the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, in relation to Palestinians in Gaza, take all measures within its power to prevent the commission of all acts within the scope of Article II of this Convention, in particular:
(a) killing members of the group;
(b) causing serious bodily or mental harm to members of the group;
(c) deliberately inflicting on the group conditions of life calculated to bring about its physical destruction in whole or in part; and
(d) imposing measures intended to prevent births within the group;

2) By fifteen votes to two,

The State of Israel shall ensure with immediate effect that its military does not commit any acts described in point 1 above;

3) By sixteen votes to one,

The State of Israel shall take all measures within its power to prevent and punish the direct and public incitement to commit genocide in relation to members of the Palestinian group in the Gaza Strip;

4) By sixteen votes to one,

The State of Israel shall take immediate and effective measures to enable the provision of urgently needed basic services and humanitarian assistance to address the adverse conditions of life faced by Palestinians in the Gaza Strip;

5) By fifteen votes to two,

The State of Israel shall take effective measures to prevent the destruction and ensure the preservation of evidence related to allegations of acts within the scope of Article II and Article III of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide against members of the Palestinian group in the Gaza Strip;

6) By fifteen votes to two,

The State of Israel shall submit a report to the Court on all measures taken to give effect to this Order within one month as from the date of this Order.

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