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Esteri
Giappone: riprende caccia alle balene per scopi commerciali

Con l'anno nuovo, il Giappone si ritira dalla Commissione internazionale che regola la caccia alle balene (Iwc) e dal prossimo luglio riprende a uccidere i cetacei a scopi commerciali. La notizia circolava da giorni, ora e' ufficiale. La caccia alle balene a scopo commerciale sara' permessa solo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva del Giappone mentre sara' vietata nelle acque dell'Antartide e nell'emisfero australe, ha puntualizzato il portavoce dell'esecutivo, Yoshihide Suga. La decisione arriva dopo che l'Iwc ha respinto la richiesta di Tokyo di riprendere la caccia alle balene per scopi commerciali, ma sara' comunque attuata all'interno dei limiti calcolati dalla commissione internazionale "per evitare un impatto negativo sulle risorse cetacee", ha aggiunto Suga. L'Iwc e' stato creato 70 anni fa per garantire la sopravvivenza di questi cetacei ed evitare la caccia indiscriminata negli oceani, dopo che alcune specie erano state quasi ridotte all'estinzione. Il Giappone e' entrato nella Commissione Internazionale nel 1951 e nel 1982 ha aderito alla moratoria internazionale indetta dall'organizzazione. La caccia alle balene per scopi commerciali e' stata vietata dalla Iwc nel 1986 ma Tokyo ha continuato a uccidere i cetacei e venderne la carne in questi anni in nome della 'ricerca scientifica'. Per Tokyo, mangiare carne di balena fa parte della cultura del Paese. Il governo ha accusato l'Icw di focalizzare tutta la sua attenzione sulla preservazione delle balene, ignorando invece un altro degli obiettivi dell'organizzazione, e cioe' quello di una pesca commerciale sostenibile. Immediata la reazione dell'Australia, con le ministre degli Esteri e dell'Ambiente, Marise Payne e Melissa Price, che si sono dette "estremamente amareggiate" per la decisione di Tokyo. "L'Australia resta fermamente contraria a tutte le forme di caccia alle balene, commerciale o cosiddetta 'scientifica'". Greenpeace Giappone ha esortato il governo a ripensarci: "E' chiaro che il governo sta cercando di nascondere questo annuncio alla fine dell'anno, lontano dai riflettori dei media internazionale, ma il mondo lo vede per quello che e'". "La strada di un Paese pirata che caccia le balene, con un preoccupante disprezzo per il diritto internazionale ", ha sottolineato Nicola Beynon, a capo delle campagne per Humane Society International in Australia. 

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