Guerra in Siria: Theresa May "Thatcher de Noantri"
Theresa May e il protagonismo inglese in Siria
Nel Regno Unito si muovono cose, nel senso che da quando è comparsa sulla scena politica d’Oltremanica Theresa May e, nel contempo, è completamente sparito dalla scena politica James Cameron suo predecessore a Downing Street, gli atavici istinti imperialisti del Regno Unito hanno trovato nuova linfa e protagonismo.
Già inglesi si sono sempre considerati un popolo a sé stante nell’ambito della comunità europea, non avendo mai aderito all’Euro né tanto meno al trattato di Schengen, né alla guida continentale e neppure alleo standard sulle prese elettriche, ma con la May hanno addirittura lasciato l’Unione Europea (Brexit), senza però voler ridurre minimamente i loro privilegi, forti dell’asse atlantico con Washington.
La May, “Thatcher de noantri”, non contenta di essere stata miracolata dal ritiro di Cameron ha insistito per avere una sua legittimazione popolare e per poco gli inglesi non l’hanno rispedita a casa.
Da qualche mese è impegnata in una estenuante “guerra” con la Russia per fatti di spie e da ultimo ha partecipato al bombardamento in Siria insieme a Emmanuel Macron, che non vede l’ora di porsi alla guida della Unione.
La May non può pensare di ricorrere alla Ue solo quando le fa comodo per risolvere i suoi problemi con Putin o con l’avversario di turno e i continentali dovrebbero ricordarglielo un po’ più spesso. Il tempo dell’Impero è finito come i relativi benefici.
L’Italia dovrebbe farsi sentire prendendo posizioni nette e precise, se solo avesse un governo.