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Esteri
I codici rossi del Venezuela e il ritorno di Guaidó
Di Dom Serafini
 
Miami, Florida. Sappiamo che le condizioni umane, sociali e politiche dei cittadini in Venezuela peggiorano ogni giorno. Conosciamo in linea generale le varie emergenze: cibo, medicinali, energia elettrica, iper-inflazione, sanitá e sicurezza. Ma per capire ció che é noto principalmente nei circoli diplomatici e che la stampa non racconta, ci siamo rivolti ad un venezuelano che risiede fra le aree di "Westonzuela" e"Doralzela" di Miami  (chiamate cosí per l'alto numero di residenti dal Venezuela) e che ha parenti a Caracas. Come ex dirigente di reti Tv venezuelane, la nostra fonte segue da vicino gli eventi meno conosciuti al grande pubblico che si susseguono nel suo Paese.
Ad esempio, un elemento poco noto in generale, é che il dittatore Nicolás Maduro é protetto da un contingente di guardie cubane che lo circondano. "Cuba", afferma il nostro interlocutore, "detta a Maduro anche la linea dura da tenere, e se resiste a lungo, gli dicono, la crisi passerá". C'é anche la protezione della Cina e della Russia, ma queste non sono cosí radicate sul territorio come quella cubana.
L'elemento che potrebbe essere destabilizzante e spesso citato dai resoconti giornalistici é costituito dai generali, con un gran numero di sfumature. La prima é che, dai tempi del precedente dittatore Hugo Chávez, il numero di generali é passato da 60 a 2.000, quindi difficile da gestire. Poi i generali non si fidano delle garanzie: "chi ci assicura che una volta deposto Maduro, non veniamo arrestati o ammazzati", é il loro punto di vista, afferma l'expat venezuelano, "Per loro, rimanere con Maduro é meno rischioso che senza".
Da tener conto che molti generali controllano il traffico di droga proveniente dalla Colombia, pertanto sarebbero immediatamente esposti ad azioni legali una volta che Maduro viene rimosso.
Secondo il nostro interlocutore, la svolta decisiva arriverá solamente quando, incitata dal presidente riconosciuto Juan Guaidó, la folla per dimostrare passerá dalle piazze a Miraflores, il Palazzo Presidenziale. A questo punto i soldati spareranno sulla folla. Si sa che ci saranno vittime, ma non il numero, visto che la gente é cosi' disperata da non aver nulla da perdere.
Il ritorno di Guaidó a Caracas offre tanti risvolti. Primo la protezione garantita dagli Stati Uniti che hanno avvertito Maduro delle conseguenze se gli succedesse qualcosa.
Ma si pensa che per eliminare Guaidó, Maduro impiegherá le "colectivos", le bande criminali che circolano indisturbate nel paese e sotto il controllo dei generali per il traffico di droga. "In questo modo", afferma il nostro interlocutore, "Maduro potrá affermare che non é stata colpa sua".
Gli Stati Uniti hanno peró messo sul tavolo la possibilitá di invadere il paese se Guaidó venisse eliminato e per rendere il messaggio chiaro, hanno fatto rientrare negli Usa tutto il personale diplomatico. Ma anche qui vi sono punti oscuri visto che oggi il Venezuela é il crocivia di tanti elementi destabilizzanti come la presenza di ribelli dalla Colombia come la Farc e il meno conosciuto Ejercito de Liberación National, oltre alla massiccia presenza cubana.
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