I soliti americani: sempre innocenti all'estero
Natale Hjort, nelle carceri italiane, si lamenta ed esce fuori con una frase tutta americana del tipo: "Se fossi in America non sarei in galera,ma fuori su cauzione". Vivo negli Stati Uniti da anni. Il mestiere di giornalista mi ha permesso di seguire da vicino molti casi di giovani che hanno ucciso un poliziotto. Ebbene, per iniziare, la stampa USA crea una sorta di rivoluzione in un caso come quello di Hjort: "Cop killer!" e' la frase ripetuta migliaia di volte dalla stampa e dalla gente.
Ho voluto contattare un PM a riposo,che ha curato centinaia di situazioni come questa accaduta in Italia. Hal Weinstein non ha esitato un istante:"Ho letto quello che e' successo in Italia e ora leggo quanto dice quel poveraccio di ragazzo alle prese, penso, con il problema che nelle carceri italiane molto probabilmente non puo' avere la sua droga preferita. Niente. E' una vera offesa alla legge italiana l'accusa di Hjort. Niente cauzione in America, quando c'e' di mezzo un morto, ucciso a pugnlate. Sarebbe confinato in una cella solitaria per evitare che gli altri detenuti lo uccidessero come ha fatto lui con il cop italiano!". Punto e basta. La stampa italiana ,per lo meno certa stampa italiana, si mette la mano sul cuore in difesa di una persona che ha ucciso un uomo, senza un chiaro, preciso motivo. Che si segua per filo e per segno la nostra legge e si arrivi a un verdetto giusto. Niente chiacchiere. Cauzione? Hjort vuole solo tornare in USA dove magari lo accoglierebbe con una banda.
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