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Esteri
Il crollo dell’economia venezuelana povera come Honduras e Haiti

In Italia si parla in maniera moderata di quello che sta succedendo in Venezuela.

Vale la pena però di non abbassare la pressione mediatica e del mondo internazionale sulla dittatura del Governo di Nicolas Maduro e sui danni economici che il chavismo ha portato al Paese.

Per molti anni il Venezuela era il paese più ricco di tutta l’America Latina. E successivamente alla Seconda Guerra Mondiale e ai guasti provocati in Europa, in quell’epoca poteva essere collocato tra i primi cinque al mondo.

 

Poi, grazie alle enormi ricchezze naturali, con in testa il petrolio, è rimasto il numero uno nel continente Latinoamericano.

I danni del chavismo. Venezuela da ricco a superpovero

Ora dopo la ‘cura Maduro’ sulla política, sull’economia e sul sociale è, senza dubbio,è uno tra i più poveri.

 

 

Il tracollo si è accelerato negli ultimi anni. Dal 2015 al 2019 il Venezuela ha perso nel ranking delle economie Latino americane e dei Caraibi ben 18 posizioni.

 

Il suo PIL in dollari è il quarto più basso tra trenta economie. Più disperati del Venezuela sono l’Honduras,il Nicaragua e l’ultimo degli ultimi, il poverissimo Haiti.

I danni del chavismo.

El Salvador,Bolivia, Guatemala, Guyana sono cresciuti e la Colombia, che ha dovuto sopportare molta emigrazione verso il Venezuela, ora ha un PIL per abitante doppio.

E la situazione non sembra migliorare anzi.

Il Fondo Monetario Internazionale prevede una decrescita del 25% con un’inflazione di 10.000.000%. Ma queste  previsioni sono da prendere con grande riserva poiché il caos monetario che sta vivendo il Venezuela, la mancanza di dati certi e la non collaborazione del Governo con il FMI stanno provocando una specie di corto circuito statistico.

 

 

Il calo dei prezzi del petrolio, la corruzione dilagante e la dittatura hanno provocato il deterioramento del paese ma la politica di controllo dei cambi, quella dei prezzi, le espropriazioni e le nazionalizzazioni hanno messo il Venezuela in uno stato di sofferenza pari a quello di un paese in guerra.

 

La orribile gestione economica ha sviluppato una iperinflazione e  una depressione della moneta che non ha eguali nella storia economica del mondo. Se nel 2013 un investitore avesse cambiato 10 milioni di dollari in bolívares oggi avrebbe l’equivalente di un centesimo di dollaro.

 

E questo da’ l’idea del disastro economico che sta vivendo il paese.

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