India-Cina: dopo lo scontro al confine, lo stop ai prodotti cinesi
Ondata di rifiuto e disordini in India nei confronti di Pechino, con richieste di boicottaggio dei prodotti cinesi
La morte di una ventina di soldati indiani in uno scontro al confine con la Cina avvenuto lunedì ha generato in India un'ondata di rifiuto e disordini nei confronti di Pechino, con richieste di boicottaggio dei prodotti cinesi. Alcuni funzionari locali hanno chiesto l'annullamento dei contratti stipulati con le società cinesi per la realizzazione di alcuni progetti infrastrutturali, mentre la Confederazione nazionale dei commercianti indiani ha pubblicato un messaggio chiedendo a Bollywood, la mecca del cinema indiano, così come al mondo dello sport, di boicottare i prodotti cinesi.
"Il sangue di tutti gli indiani sta bollendo con un forte senso di vendetta e una ferma determinazione ad attaccare la Cina, non solo militarmente ma economicamente", hanno detto i commercianti. "La tua partecipazione sarà molto significativa nel motivare non solo la popolazione dell'India, ma in particolare le forze che sono di stanza ai confini del paese per proteggere la nazione dall'aggressione cinese in condizioni avverse", hanno sottolineato nel loro appello alle star del cinema e dello sport.
India-Cina: appelli per boicottare i prodotti cinesi
Da parte sua, il segretario generale del partito di governo Bjp, Ram Madjav, ha sottolineato che il primo ministro, Narendra Modi, ha già chiarito che "ogni centimetro del nostro territorio sarà difeso". "Adotteremo anche misure in altri settori", ha aggiunto, specificando che oltre a proteggere i confini "saranno onorati anche i sentimenti degli indiani che vogliono adottare misure economiche".
Madjav ha sottolineato che l'India "importa prodotti chimici, parti di telefoni cellulari e pulsanti". "E' necessario importarli? Possono essere fabbricati in India", ha detto, scommettendo sulla "riduzione delle importazioni da altri Paesi, ma in particolare dalla Cina". "Se le persone vogliono boicottare i prodotti cinesi, rispettiamo i loro sentimenti", ha detto il segretario generale del Bjp, secondo quanto riporta il quotidiano Times of India.