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Esteri
Iraq, Conte: "Preoccupati, Ue eviti escalation". Di Maio. "Inutile uso forza"
GIUSEPPE CONTE (Lapresse)

"Forte preoccupazione per l'escalation in Medio Oriente". Il governo italiano monitora la situazione e non nasconde la preoccupazione per i possibili sviluppi. Fonti di Palazzo Chigi riferiscono che dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, arriva un "appello alla moderazione, al dialogo e al senso di responsabilita'". E lo sguardo e' rivolto all'Unione europea che, secondo il premier, "in questa prospettiva puo' giocare un ruolo fondamentale e offrire un contributo determinante". Proprio per questo, fanno sapere da palazzo Chigi, Conte "si sta prodigando affinche' l'Europa possa esercitare tutto il proprio peso diplomatico per evitare sviluppi imprevedibili e vanificare cosi' tutti gli sforzi per stabilizzare l'area". Naturalmente, la "massima attenzione e' rivolta ai nostri militari nella regione". Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dopo che la Nato ha fatto sapere di aver sospeso l'addestramento delle forze irachene all'indomani dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, spiega che "le missioni" militari italiane "continuano come programmato, dopodiche' c'e' stato un innalzamento delle misure di sicurezza previste in situazioni di questo tipo". Nelle procedure di sicurezza innalzate "si e' ritenuto di sospendere temporaneamente l'attivita' di addestramento delle forze irachene che riprendera' appena le condizioni lo consentiranno, ma la missione prosegue", sottolinea ancora Guerini, secondo il quale pero' "non ci sono elementi di preoccupazione legati ad evidenze particolari, ma c'e' una situazione di tensione che richiede da parte nostra che vi sia un innalzamento delle misure di sicurezza".

Soleimani: Di Maio, "Uso forza inutile, priorità lotta a Isis"

"In queste ore siamo al lavoro come Governo sugli ultimi sviluppi della situazione in Iraq, che ovviamente preoccupano tutto il mondo. In quella regione la nostra priorità è e resta la lotta al sedicente Stato Islamico". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ci sono nostri militari che sono stati gravemente feriti o sono morti per combattere Daesh, in ogni sua forma. Uomini e donne in uniforme che rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza. Il nostro pensiero va al loro operato e alla loro incolumità", sottolinea il capo della diplomazia italiana.   

Negli ultimi giorni come Italia - aggiunge Di Maio - abbiamo lanciato un forte appello al dialogo e alla responsabilità, invitando a mantenere aperti i canali con tutti gli interlocutori, evitando atti che possano avere gravi conseguenze. Ma se vogliamo essere davvero incisivi, l’Unione Europea deve saper parlare con una sola voce. Ed è per questo che ho apprezzato l’invito alla moderazione e alla de-escalation dell’alto rappresentante Ue, Josep Borrell. L’uso della forza non ha mai portato da nessuna parte. Al contrario, ha sempre provocato ulteriore destabilizzazione ed effetti devastanti sia sul piano umanitario, sia su quello migratorio. Come ho già ribadito: la nostra priorità è combattere Isis e in primavera, in Italia, ospiteremo la riunione della coalizione anti-Daesh. Vanno intercettati e colpiti i finanziamenti alle cellule terroristiche. Bisogna accrescere la collaborazione tra Stati. La comunità internazionale - conclude il ministro degli Esteri - deve guardarsi in faccia e deve parlarsi chiaro, senza ulteriori ipocrisie". 

Guerini: le missioni continuano ma innalzata la sicurezza - "Le missioni continuano come programmate, c'e' stato un innalzamento delle misure di sicurezza previsto in situazioni di questo tipo e deciso con la coalizione. Nelle procedure di sicurezza che sono state innalzate si e' deciso di sospendere temporaneamente l'attivita' di addestramento delle forze irachene, che riprendera' appena le condizioni lo permetteranno. La missione prosegue e questa e' una delle attivita' della missione". Lo ha detto a Sky TG24 il ministro della difesa Lorenzo Guerini.

Il ministro ha spiegato che innalzamento delle misure di sicurezza "significa soprattutto limitare le attivita' fuori dalle basi e alzare le condizioni di sicurezza e di controllo sulle basi stesse e sui nostri insediamenti. Sono procedure previste in situazioni di questo tipo e vengono fatte ordinariamente. Non ci sono elementi di preoccupazioni legate a evidenze particolari, pero' c'e' una situazione di tensione che richiede da parte nostra che in tutte le nostre missioni vi sia l'innalzamento di queste misure. Le misure sono innalzate in tutte le missioni, e' chiaro che c'e' un focus particolare sulle nostre missioni nei teatri piu' vicini o direttamente o indirettamente collegati all'Iraq. Quindi l'Iraq stesso, il Libano e l'Afghanistan". Secondo Guerini, "appena le condizioni lo consentiranno, si riprendera' a lavorare in maniera ordinaria con l'attivita' proficua e i risultati positivi e con un lavoro dei nostri contingenti che e' apprezzato da tutti gli interlocutori e che anche in situazioni di questo tipo puo' rivelarsi utile perche' a noi viene riconosciuta capacita' di equilibrio, dialogo e moderazione e di rapporti positivi con le istituzioni e le popolazioni".

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