Italia anti-Weidmann con Weber. La partita della Commissione Ue
Francia e Germania. Ancora da lì, dal duopolio Parigi-Berlino, in un feeling rinnovato anche dal trattato di Aquisgrana arriveranno le discussioni che cercheranno di sbloccare il dossier nomine nell’Unione europea, con in primis le ambitissime poltrone di presidenza della Commissione europea e della Bce.
Secondo quanto riferisce Repubblica, decisivo sarà appunto il confronto tra Merkel e Macron al cospetto di Tusk prima del vertice del Consiglio europeo di oggi. Tutto ruota intorno al loro braccio di ferro, a chi alla fine lascerà all’altro la guida della Commissione. Con l’Italia che ancora una volta potrebbe aver sbagliato i calcoli visto che Giuseppe Conte, raccontavano fonti del governo, è pronto ad appoggiare il popolare Manfred Weber per evitare che un altro tedesco, il falco Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, da sempre avversario di Mario Draghi nel Consiglio della banca centrale sulle misure di politica monetaria non convenzionali (solo recentemente e in Zona Cesarini per la complessa partita delle nomine Ue si è convertito al quantitative easing) approdi alla Bce.
Peccato che la corsa del bavarese del Ppe sia già azzoppata dal veto di Macron, tanto che ieri sera una riunione riservata dei popolari ha lanciato la ricerca di un candidato alternativo. Se la Commissione rimanesse nelle mani di Parigi, ci sarebbe Michel Barnier, francese gradito all’Eliseo e grande trionfatore delle trattative con Londra sulla Brexit: ma non è detto però che i leader del centrodestra concedano a Macron non solo di bocciare Weber, ma anche di sceglierne il sostituto.
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