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Esteri
L'Ue ha bisogno di unità per sopravvivere a Trump
Lapresse

E' in corso il cruciale summit G20 in Giappone e il multilateralismo è minacciato dalla posizione unilaterale dell'amministrazione americana su temi importanti come il commercio, la difesa e l'ambiente. Affaritaliani.it ne discute con Fabian Zuleeg, Chief executive e Chief Economist presso lo European Policy Center (EPC) di Bruxelles.

Sembra che i rapporti con gli Stati Uniti siano arrivati ad un punto molto basso, condivide?

Certamente in questo momento abbiamo una forte disputa con l'attuale amministrazione americana che non crede nel multilateralismo. Ci sono molti esponenti politici statunitensi legati al Presidente Trump che vorrebbero la distruzione dell'Unione Europea. Loro si oppongono dal punto di vista ideologico politiche che mostrano il chiaro intento di dividere la Ue. Questa è una visione ”limitata” del mondo anche perché in passato gli Stati Uniti sono stati fra i maggiori promotori dell'unificazione europea. Era nell'interesse degli americani avere una forte e pacifica Europa con la quale cooperare, ora questo cambio di passo va contro quella storica decisione. Non riusciranno a dividerci, anzi saremo sempre più forti e uniti contro questo tipo di attacchi. La Ue è l'unica struttura che permette a paesi, anche di piccole dimensioni, di far valere la loro opinione di fronte a super potenze come gli Stati Uniti. L'Ue poi porta molti vantaggi ai membri e costi altissimi per chi, come la Gran Bretagna, si vuole separare.

Si nota da parte americana un forte attacco alle strutture più rappresentative del multilateralismo come l'OMC, come vede la situazione?

Quando si parla di istituzioni internazionali il discorso diventa molto più difficile perché gli Stati Uniti sono ancora un attore chiave, questo non significa che non possano funzionare anche senza Washington, come abbiamo visto con l'accordo sul clima, ma all'interno dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC)  l'atteggiamento degli americani ha creato grandi problemi. Fra pochi mesi le attività di questa importante istituzione potrebbero bloccarsi. In questo scenario, noi europei ci stiamo preparando a lavorare con altri paesi “amici” per creare un sistema parallelo che permetta, nonostante le difficoltà, di mantenere in piedi alcune delle attività dell'OMC. L'Europa ha bisogno di un sistema multilaterale, è nell'interesse di tutti gli stati membri, perché se ci dividessimo iniziando poi a alzare barriere e imporre dazi in maniera protezionistica, l'Europa tutta ne soffrirebbe.

Il caso dell'Iran è emblematico, pensa che la situazione peggiorerà?

Dal punto di vista politico il Presidente Trump ha agito inasprendo le situazioni di conflitto, nei prossimi mesi penso che la situazione peggiorerà con l'avvicinarsi della campagna elettorale per le presidenziali perché dovrà mandare determinati segnali al suo elettorato. Nel caso dell'Iran la situazione è grave perché gli americani utilizzano il loro peso sul mercato, la moneta, e il sistema legale per non dar scelta alle aziende e obbligarle tutte a fermare i commerci con l'Iran. Questo ci mostra che gli Stati Uniti sono molto potenti nel “sistema globale“ mentre l'unico modo per contrastarli sarebbe quello di avere una posizione più condivisa e “granitica” a livello europeo. 

Come vede il futuro per l'Europa con un'America sempre più dominata dalle politiche di Trump?

Il problema è che il Presidente Trump vuole accontentate il suo elettorato e al momento può agire più facilmente sul fronte esterno della politica commerciale rispetto a quello interno. Non sappiamo ancora cosa farà, è imprevedibile e prende le decisioni guardando la televisione e agendo di conseguenza. Noi  europei dobbiamo essere molto chiari sui principi che sosteniamo e le proposte che facciamo, ad esempio, riguardo la riforma dell'OMC. Dobbiamo prepararci ad agire con fermezza e rigettare eventuali forzature provenienti da Washington gestendo anche i costi economici di queste decisioni.

In sede OMC come possiamo superare lo stallo verso il quale stiamo andando?

Penso che sia necessario discutere con i paesi che condividono queste nostre preoccupazioni ma anche con altri paesi meno in linea con la nostra agenda. Dovremo in ogni modo evitare la logica delle “fazioni” isolando gli Stati Uniti anche perché Washington rimane un partner importante per l'Europa. Dobbiamo far votare in sede OMC una proposta di compromesso comune incoraggiando altri paesi ma senza creare conflitti e divisioni. Possiamo lavorare bene con Giappone, Canada, Australia, Nuova Zelanda ma dobbiamo anche coinvolgere le nuove potenze economiche come Cina e India.

L'attuale Ambasciatore Americano presso la Ue ha rilasciato numerose volte dichiarazioni che sembrano definire la stessa Ue come un nemico. Ritiene questo solo un “gioco diplomatico” o sarebbe bene iniziare a preoccuparsi?

No, dobbiamo considerare seriamente la dichiarazioni provenienti dell'Ambasciata Americana presso la Ue, ci sono sicuramente forze all'interno dell'amministrazione americana che vogliono la distruzione dell'Unione europea come anche il controllo su determinati paesi leader nel commercio. Noi dobbiamo solo restare uniti e far valere il nostro peso.      

Nella battaglia sul multilateralismo qual è il dossier meno prorogabile?

L'urgenza più importante nei prossimi mesi per la Ue sarà quella in sede di OMC, dobbiamo mantenere questa istituzione funzionante.

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