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Esteri
Libia, l'Ue aspetta e la Turchia agisce. Erdogan invia l'esercito
Foto: LaPresse

Con 325 voti a favore e 184 contrari la Grande assemblea nazionale della Turchia (parlamento monocamerale turco) ha approvato la mozione per inviare forze militari in Libia a sostegno del Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli riconosciuto dalle Nazioni Unite. Lo riferisce l'agenzia di stampa turca "Anadolu". Il Parlamento turco ha anticipato di cinque giorni il normale calendario relativo la ripresa dei lavori. Urgenza dettata dall'avanzata delle truppe del generale Khalifa Haftar verso Tripoli, che se cadesse porrebbe fine al governo di Fayez al Serraj, con cui il presidente turco Recep Tayyip. Non ci sono dubbi sul sostegno del parlamento, che Erdogan ha garantito grazie ai voti del suo partito Akp e dei nazionalisti alleati del Mhp. Con 290 parlamentari Erdogan non ha la maggioranza assoluta e ha dovuto concludere un alleanza con gli ultranazionalisti del partito Mhp, che di parlamentari ne hanno 49 (su un totale di 600, ndr). 

Nonostante nel testo sia specificato che l'intervento dei militari turchi e' necessario "al fine di garantire un cessate il fuoco, rilanciare un processo politico e favorire un ritorno alla diplomazia" con richiami alla situazione umanitaria in Libia e alla lotta al terrorismo, tutte "minacce per la Turchia e la stabilita' regionale", non sono mancate perplessita' da parte dell'opposizione. Scontato il no dei filo-curdi Hdp, unico partito schieratosi contro il recente intervento militare in Siria e che puo' contare sub su 62 parlamentari, nei giorni scorsi era arrivato il parere negativo dei 139 parlamentari rebubblicani del partito Chp, seguiti questa mattina dagli alleati nazionalisti del partito Iyi che puo' contare sul 39 deputati. Sia CHp che Iyi avevano votato a favore dell'intervento in Siria contro i curdi Ypg, mentre stavolta hanno pesato i dubbi sulla opportunita' e sulla effettiva capacita' dell'esercito turco di svolgere un'operazione a 2 mila km dalla Turchia. Un fattore che ha sollevato perplessita' di opinione pubblica e opposizione, che invece Erdogan aveva dalla sua parte in occasione del recente intervento in Siria. Il presidente turco, nella mozione presentata in Parlamento, ha insistito sul ruolo di forza di interposizione della Turchia, la cui missione ha l'obiettivo di riequilibrare le forze in campo e rilanciare un processo politico, senza mai presentare la missione come belligerante.

L'obiettivo è quello di rafforzare la presenza militare a sostegno del governo di accordo nazionale per fermare l'avanzata dell'autoproclamato Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar, impegnato da aprile in un'offensiva per prendere il controllo di Tripoli. La sessione odierna è stata convocata dal presidente del Parlamento turco Mustafa Sentop, dopo la mozione presentata dall'ufficio della presidenza turca. Nella mozione si parla di una spedizione militare in Libia della durata di un anno, finalizzata anche a proteggere gli interessi turchi nel Paese africano.

Libia, l'Egitto condanna il voto del Parlamento turco sull'invio delle truppe

Il governo egiziano ha condannato fermamente il voto del Parlamento turco che autorizza l'invio di truppe in Libia  a sostegno del governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj. In una nota il ministero degli Esteri del Cairo ha sottolineato che il  dispiegamento di truppe turche potrebbe "ripercuotersi negativamente  sulla stabilità della regione mediterranea" e ha chiesto alla comunità internazionale di reagire subito. Secondo l'Egitto, inoltre, la  decisione del Parlamento turco è una violazione delle risoluzioni del  Consiglio di Sicurezza Onu sulla Libia.

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