Macron dal trionfo al declino. E Renzi voleva "copiare" Emmanuel...
Emmanuel Macron è passato dall' Inno alla gioia, intonato nella notte trionfale del maggio 2017, al crollo della sua popolarità, con Parigi infiammata dagli scontri tra i "gilet gialli" e la polizia .
Dopo il suo arrivo all'Eliseo, Giulianone Ferrara defini' Macron un "fenomeno politico anche più di quanto non lo sia stato Trump, negli Stati Uniti". 18 mesi dopo, si è allargata la frattura tra le istituzioni della Quinta Repubblica e i francesi.
Potrà risollevarsi dalla crisi il successore di Hollande che, fino a pochi mesi fa, era elogiato, e un po' invidiato, da Matteo Renzi ?
Ségolène Royal, candidata alle presidenziali nel 2007 (venne sconfitta da Sarkozy), ha osservato che, come durante i precedenti quinquenni post-Mitterrand, la mancanza di dialogo, l'autoritarismo, le decisioni prese da solo, la democrazia parlamentare indebolita hanno portato l'ex ministro socialista, allievo di Michel Rocard, a compiere gli stessi errori.
Il tecnocrate, prestato alla politica, che era considerato l'avversario più autorevole dei populisti europei, paradossalmente, potrebbe giovarsi-come in Italia i governanti gialloverdi-della mancanza di una alternativa autorevole, che sia considerata credibile dai francesi. La maggioranza dei nostri "cugini", infatti, anche quelli più delusi da Macron, non si lascerà, mai, sedurre dagli slogan demagogici dell'estrema destra di Marine Le Pen nè dal "parolaio rosso" di Marsiglia, Jean-Luc Mélenchon.
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