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Esteri
Marco Rizzo: "Certa sinistra ha finito per rincorrere il Papa...". Intervista

Intervista con Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.           

D. Nel recente viaggio nelle repubbliche baltiche Papa Bergoglio  ha nuovamente messo in luce l'equiparazione tra comunismo e nazismo. Che ne pensa?
R. E' una storia vecchia, dai tempi della guerra fredda dove si voleva dimenticare l'apporto fondamentale dato dall'Armata Rossa nel liberare l'Europa e nel battere la bestia nazista. La dottrina e l'azione comunista sono sempre state diametralmente opposte a quella nazista, in primo luogo nella determinazione dei rapporti di potere in termini di classe, per non parlare della generalizzazione dello sterminio di un'intera razza da parte dei nazisti, inconcepibile per i comunisti in qualunque contesto storico.

D. Eppure Papa Bergoglio sembra molto vicino alla dottrina sociale legata alle classi meno abbienti ed al lavoro. Anche rispetto a questo avete da dire?
R. Il Papa si rende conto della crescente ingiustizia sociale che esiste nel mondo, ma forse proprio per questo tende a chiedere un capitalismo mitigato, quando invece è sotto gli occhi di tutti che i margini del riformismo sono finiti, ed oggi l'alternativa è tra l'ulteriore concentrazione di capitale dovuta alla globalizzazione capitalista o una reale alternativa di sistema in senso socialista. Il Papa d'altronde fa il Papa, i comunisti fanno i comunisti. Negli ultimi anni certa sinistra ha finito per rincorrere il Papa perchè ha abbandonato i suoi riferimenti ideologici. La carità è una cosa, il socialismo un'altra.

D. I paesi baltici sono ormai parte integrante dell'Unione Europea, i comunisti come si pongono rispetto alla possibile entrata dell'Ukraina nel consesso europeo?         
R. L'Ukraina è di fatto ormai uno stato reazionario dove qualunque opposizione non solo comunista ma anche vagamente progressista viene duramente repressa, numerose sono le manifestazioni violente di carattere apertamente nazista che si manifestano quasi quotidianamente. Vorrei in tal senso ricordare la nostra massima solidarietà e vicinanza al Partito Comunista della repubblica popolare di Donetsk per il vile attentato esplosivo che, solo poche ore fa, li ha sorpresi durante il congresso, con il ferimento di tre compagni, tra cui Igor Khakimzyanov,  candidato alla guida della Repubblica dopo la uccisione di Zakharchenko alla fine di Agosto. Di tutto questo i media occidentali non parlano nella maniera più assoluta confermando la tesi dei "due pesi e due misure".

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