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Esteri
Medio Oriente, Biden lancia la rappresaglia anti Iran: raid e almeno 13 morti

Inizia la rappresaglia Usa in Medio Oriente, almeno 13 morti

Gli Stati Uniti hanno iniziato a condurre attacchi contro obiettivi in Iraq e Siria, l'inizio di quella che sarà probabilmente una serie di operazioni statunitensi su larga scala contro le milizie appoggiate dall'Iran che hanno effettuato attacchi contro le truppe statunitensi in Medio Oriente. Lo rende noto la Cnn, che cita due funzionari statunitensi.

lmeno 13 combattenti filo-iraniani sarebbero rimasti uccisi, secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, Ong con sede a Londra e una fitta rete di informatori sul posto. Secondo l'agenzia di stampa iraniana di Stato, ci sarebbero almeno dieci vittime, tra cui tre iracheni. Il dispaccio cita fonti siriane e iraniane.

Il monito di Biden

"Questo pomeriggio, sotto i miei ordini, le forze militare americane hanno colpito obiettivi in Iraq e Siria che il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica dell'Iran hanno utilizzato per attaccare le forze americane", ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una nota diffusa dalla Casa Bianca, confermando gli attacchi aerei avvenuti oggi. "

Gli Stati Uniti - ha aggiunto - non cercano il conflitto in Medio Oriente o in altre parti nel mondo. Ma lasciate che tutti quelli che cercano di colpirci sappiano: se farete del male a un americano, noi risponderemo". Fonti militari Usa interpellate dalla Cnn hanno escluso attacchi in territorio iraniano.

Ucciso un alto rappresentante della Guardia Rivoluzionaria iraniana

I media iraniani riferiscono che negli attacchi aerei lanciati dagli Stati Uniti in Siria è morto Saaed Alidadi, alto rappresentante della Guardia Rivoluzionaria iraniana e consigliere militare in Siria.

Alidadi sarebbe stato ucciso nel corso dell'attacco che ha colpito Aqraba, nel sud di Damasco. Da fine dicembre almeno altri quattro membri della Forza Quds, una delle componenti delle forze armate iraniane che operano in Siria, sono state uccise in attacchi associati a Israele.

La conferma del Pentagono

Le forze armate statunitensi confermano che gli aerei americani hanno effettuato attacchi in Iraq e Siria, a seguito di un attacco mortale di droni attribuito a un gruppo di miliziani appoggiato dall'Iran.

Secondo una dichiarazione del CENTCOM, le forze americane - compresi i bombardieri a lungo raggio - hanno colpito oltre 85 obiettivi collegati al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana.

"Le strutture colpite includevano operazioni di comando e controllo, centri, centri di intelligence, razzi e missili, depositi di veicoli aerei senza pilota, strutture logistiche e di fornitura di munizioni di gruppi di milizie e dei loro sponsor dell'IRGC che hanno facilitato attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione", si legge nel comunicato.

Altri attacchi in Siria seguiranno nei prossimi giorni, riporta il New York Times che cita fonti del governo americano. Gli Usa potrebbero allargare i loro obiettivi ad altre strutture e ad altri gruppi militari.

Reazione americana all'attacco alla base

Gli attacchi di ritorsione sono avvenuti in risposta a un attacco di droni da parte di militanti sostenuti dall'Iran contro un avamposto militare americano in Giordania domenica, che ha ucciso tre membri del servizio militare statunitense e ne ha feriti più di altri 40.

I funzionari hanno segnalato che gli attacchi saranno probabilmente più imponenti dei precedenti contro le milizie appoggiate dall'Iran nelle ultime settimane, che si erano concentrati principalmente sui depositi di armi o sulle strutture di addestramento.

L'amministrazione Biden ha segnalato che potrebbero essere adottate ulteriori azioni nei prossimi giorni. Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha affermato che la risposta degli Stati Uniti sarà "a più livelli".

Austin: questo è l'inizio

"In seguito all'attacco contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione nel nord-est della Giordania domenica scorsa che ha ucciso tre militari statunitensi, sotto la direzione del presidente Biden, le forze militari statunitensi oggi hanno condotto attacchi su sette strutture, che includevano più di 85 obiettivi in Iraq e Siria, che l'Iran, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) e le milizie affiliate usano per attaccare le forze statunitensi. Questo è l'inizio della nostra risposta. Il Presidente ha diretto ulteriori azioni che ritengono l'IRGC e le milizie affiliate responsabili degli attacchi contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione. I nostri attacchi si svolgeranno nei tempi e nei luoghi di nostra scelta", afferma il Segretario di Stato Usa alla Difesa, Lloyd Austin.

Austin prosegue: "Non cerchiamo il conflitto in Medio Oriente o altrove, ma io e il Presidente non tollereremo attacchi contro le forze americane. Adotteremo tutte le azioni necessarie per difendere gli Stati Uniti, le nostre forze e i nostri interessi".

Damasco: "Vittime anche civili, plateale aggressione Usa"

Gli attacchi aerei statunitensi in Siria hanno causato vittime civili e militari e ingenti danni: lo ha denunciato il ministero della Difesa siriano che parla di "plateale aggressione", secondo quanto riferisce la stampa locale. "Le forze di occupazione statunitensi - recita la nota- hanno effettuato una plateale aggressione aerea contro un certo numero di posizioni e citta' in Siria orientale e vicino ai confini siro-iracheni, a seguito della quale un certo numero di civili e soldati sono stati uccisi, ci sono feriti e sono stati causati ingenti danni a proprieta' pubbliche e private". 

Damasco, "l'occupazione Usa non puo' continuare" 

Damasco ha affermato che l'occupazione statunitense del territorio siriano "non puo' continuare" dopo che Washington ha effettuato attacchi di rappresaglia per il raid con droni che ha ucciso tre soldati statunitensi in Giordania. Gli attacchi notturni hanno ucciso "un certo numero di civili e soldati, ne hanno feriti altri e hanno causato danni significativi a proprieta' pubbliche e private", hanno affermato in una nota le forze armate siriane. "L'occupazione di parti del territorio siriano da parte delle forze statunitensi non puo' continuare", ha aggiunto, affermando la "determinazione dell'esercito a liberare tutto il territorio siriano dal terrorismo e dall'occupazione". 

Hamas: "Raid Usa su Iraq e Siria sono benzina sul fuoco"

Il gruppo militante palestinese Hamas ha condannato oggi gli attacchi americani in Iraq e Siria, affermando che Washington ha versato "benzina sul fuoco" in Medio Oriente. Gli Stati Uniti "hanno la piena responsabilità delle ripercussioni di questo attacco aggressivo contro Iraq e Siria", ha affermato il gruppo in un comunicato. "Coloro che gettano benzina sul fuoco, vi assicuriamo che la regione non troverà stabilità, né pace finché l'aggressione sionista (israeliana), i crimini genocidi e la pulizia etnica del popolo palestinese nella Striscia di Gaza non cesseranno", prosegue la nota. 






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