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Esteri
Migranti, Pil, Tav: rappresaglie da Parigi. Di Maio: "Francia Paese amico"
Foto: LaPresse

Il richiamo dell'ambasciatore francese a Roma per consultazioni in patria "è un segnale" per l'Italia. Lo ha detto Benjamin Griveaux, portavoce del governo francese. L'Italia è "un alleato storico" di Parigi e "uno dei paesi fondatori dell'Unione europea", ha aggiunto Griveaux, che ha voluto sottolineare come il "dialogo" tra i due paesi non si sia "mai interrotto". Griveaux ha preso atto della "disponibilita'" al dialogo mostrata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ma ha voluto sottolineare che "c'e' un capo del governo in Italia, ed e' il signor Conte", che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha "incontrato diverse volte". Il richiamo dell'ambasciatore, ha spiegato poi Griveaux nel corso di una intervista a Europe 1, "non e' permanente".

Sea Watch, dietrofront Francia. Fonti del Viminale:"Non vogliono più migranti"

Un avvertimento, insomma, quello lanciato dalla Francia. Seguito da una serie di segnali e rumors arrivati proprio in queste ore, che suonano come rappresaglie da parte dei nostri vicini al di là delle Alpi dopo la notizia dell'incontro tra Di Maio e i gilet gialli. Secondo fonti del Viminale, infatti, la Francia ha cambiato idea sugli immigrati della Sea Watch e non li vuole più. "Parigi ha fatto sapere al Viminale che "dei migranti della Sea Watch prenderemo solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici", riferendosi al caso delle 47 persone, a bordo della Sea Watch, fatte sbarcare a Catania lo scorso 31 gennaio. Ha aggiunto la Francia che appoggerà l'Italia per chiedere rimpatri più efficaci in alcuni paesi africani a partire dal Senegal - si apprende dal Ministero degli Interni - il Viminale prende atto: "anche i francesi non vogliono clandestini. Ora ci si aspetta che Parigi dimostri con i fatti la sua buona volontà, collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano".
 

Di Maio su Le Monde: la Francia è un Paese amico per l'Italia

Dopo che la Francia ha richiamato il proprio ambasciatore dall'Italia, "la prima cosa che vorrei ribadire con forza è che l'Italia e il governo italiano considerano la Francia un paese amico e il suo popolo, con la sua millenaria tradizione democratica, come un punto di riferimento, a livello mondiale, nelle conquiste dei diritti civili e sociali": è quanto ha scritto oggi il vicepresidente del Consiglio italiano Luigi Di Maio sul quotidiano francese Le Monde per spiegare il suo incontro di martedì scorso con i rappresentanti dei gilet gialli, ritenuti l'emblema del malessere europeo. "Non sono sorpreso che il popolo francese mostri importanti segnali di disagio per lo smantellamento di alcuni di questi diritti, e questo non riguarda solo l'attuale governo", ha aggiunto il leader del Movimento 5 Stelle, citando le "ricette ultraliberali" adottate dalla destra come dalla sinistra. "Per questa ragione ho voluto incontrare i rappresentanti dei gilet gialli e della lista RIC, perché non credo che il futuro della politica europea sia nei partiti di destra o di sinistra", ha spiegato. "Le divergenze politiche e di visione tra i governi francese e italiano non devono interessare lo storico rapporto d'amicizia che unisce i nostri due popoli e i nostri due Stati - ha concluso - voglio riaffermare la volontà di collaborazione del nostro esecutivo, sulle questioni che ci stanno più a cuore, in quanto Paese fondatore dell'Unione europea".

Alitalia, fonti: Air France si chiama fuori dopo lo scontro Roma-Parigi

Non solo. Notizia di queste ultime ore è che Air France avrebbe deciso di sfilarsi dalla partita per il salvataggio di Alitalia: una decisione "dovuta a motivi politico-istituzionali", riferiscono al Sole 24 Ore "fonti autorevoli", dopo la decisione del governo francese di richiamare il proprio ambasciatore a Roma alla luce delle tensioni con l'Italia. La mossa, se confermata, complicherebbe la ricerca di un partner industriale per Fs nell'operazione che punta al rilancio della compagnia aerea. Che, si ricorda, continua a bruciare la cassa del prestito ponte da 900 milioni.

Tav: Parigi, "progetto consentira' a nord Italia di crescere"

E ancora, la Tav: la Francia insiste perche' venga realizzata. "Il modo migliore di combattere la sfiducia verso l'Europa, il modo migliore di farlo e' comportarsi bene verso i suoi partner, proseguire il progetto tra Lione e Torino per consentire al Nord Italia di crescere", ha detto sempre il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux nell'intervista a Europe 1.

Francia: "battute su Macron non hanno evitato recessione" a Italia

Le "battute" di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia "non hanno evitato all'Italia di entrare in recessione", ha concluso infine il portavoce del governo francese. Griveaux ha voluto chiarire che la miccia dell'escalation tra i due paesi e' stata scatenata dall'arrivo del vice premier dei Cinque Stelle in Francia per incontrare i 'gilet gialli'. "Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo" locale, quando si va in un paese vicino, ha detto. Quanto a eventuale responsabilita' di Parigi, Griveaux ha aggiunto che dal presidente francese, Emmanuel Macron, non è mai arrivato un "attacco frontale".

Francia: Di Maio, rivendico legittimità incontro con gilet gialli

"Il mio incontro, come capo politico del M5s, con esponenti dei 'gilet gialli' e con alcuni candidati della lista Ric e' pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Sono europeista. Ed essere in un'Europa senza confini, significa liberta' anche per i rapporti politici non solo per lo spostamento delle merci e delle persone". Questa la posizione espressa oggi da Luigi Di Maio sulle polemiche con il governo francese, in un'intervista al 'Messaggero'. "Il nostro rapporto di amicizia con il popolo francese non e' in discussione. Il presidente Macron si e' piu' volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee", ha sostenuto il vice premier M5s.

Gilet gialli: Toninelli, parliamo con parte sana del movimento

I gilets gialli "sono una forza politica in corso di costituzione. E' un gruppo di persone che si e' opposto a un modo di fare politica che pensava principalmente alle e'lite. Mi pare che Macron debba comprendere cio'". Lo ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, parlando dell'incontro tra gli esponenti del governo e i gilets jaunes a Roma. "Hanno un dibattito interno, si stanno costituendo: noi ci interfacciamo a loro con totale rispetto dicendo che abbiamo dei mezzi gratuiti, come Rousseau, in cui si possono verificare le persone. Se serve possiamo dare loro una mano e fate attivita' politica a vantaggio delPopolo francese - ha aggiunto il ministro - Parliamo con la parte sana dei gilets gialli". Secondo Toninelli, "il partito di Macron e' alleato con il partito di opposizione italiano", quindi - sostiene il ministro - "che stranezza c'e' se un partito di maggioranza va ad incontrare dei candidati o membri di un partito di opposizione francese. Da quando e' vietato?".

Francia-Italia, il 2019 è partito con la polemica sul caso Fincantieri-Stx

Per le relazioni tra Italia e Francia, insomma, il 2019 è partito decisamente con il piede sbagliato. Oltre alle polemiche per l'incontro del M5S con i gilet gialli, infatti, poche settimane fa era arrivato anche lo stop della Commissione europea all'acquisizione dei Chantiers de l'Atlantique, ovvero i cantieri navali Stx, da parte di Fincantieri, controllata dal governo attraverso Cassa depositi e prestiti. L'operazione "rischia di nuocere alla concorrenza a livello europeo e mondiale", aveva spiegato Bruxelles. Pare però che la Commissione non abbia agito perché sono state superate le soglie di fatturato previste dal regolamento europeo sulle concentrazioni industriali, ma dietro precisa richiesta di Parigi, a cui poi si è aggiunta anche la Germania.

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