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Esteri
"Navalny ucciso con un pugno al cuore. Un metodo dei servizi segreti del Kgb"

L'ambasciatore russo: "La morte di Navalny è una questione interna" 

La morte di Alexei Navalny "è una questione interna russa" e sono in corso le indagini necessarie "per individuare le cause reali dell'incidente". E' quello che l'ambasciatore Alexey Paramonov ha detto alla Farnesina, dove è stato convocato nel pomeriggio, su richiesta del ministro degli Esteri Antonio Tajani, chiedendo di "fare piena chiarezza" sulle circostante della morte dell'oppositore. In una nota, l'ambasciata russa a Roma definisce "inaccettabili i tentativi dei Paesi occidentali di strumentalizzare la morte" di Navalny.

Navalny "ucciso con un pugno al cuore"

L'oppositore russo Aleksei Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica che una volta veniva insegnata agli agenti delle forze speciali del Kgb, dopo essere stato esposti a condizioni di gelo per diverse ore. Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani e nelle carceri Gulagu.net, ha detto al Times che i lividi trovati sul corpo del leader dell'opposizione sono coerenti con la tecnica del "pugno unico", citando una fonte che lavorava nella colonia penale artica dove Navalny e' morto venerdi'.

Prima della sua morte, Navalny, 47 anni, era stato costretto a trascorrere piu' di due ore e mezza all'aperto in uno spazio di isolamento dove la temperatura poteva scendere fino a -27, ha detto Osechkin. Normalmente i prigionieri vengono tenuti all'aperto per non piu' di un'ora, e quando le condizioni sono cosi' estreme anche per meno tempo. "Penso che prima abbiano distrutto il suo corpo tenendolo a lungo al freddo e rallentando la circolazione sanguigna al minimo", ha detto Osechkin. "E poi diventa molto facile uccidere qualcuno, in pochi secondi, se l'agente ha una certa esperienza in questo campo. E' un vecchio metodo delle divisioni delle forze speciali del Kgb. Hanno addestrato i loro agenti a uccidere un uomo con un pugno al cuore, al centro del corpo. Era un segno distintivo del Kgb", ha spiegato l'attivista. 

La madre di Navalny fa causa agli inquirenti per la mancata consegna della salma

Il tribunale della citta' di Salechard, in Russia, ha ricevuto una denuncia da parte di Lyudmila Navalnaya, la madre di Aleksei Navalny, nei confronti del Comitato investigativo della Federazione Russa per la mancata riconsegna del corpo di suo figlio, morto in un carcere di massima sicurezza venerdi' scorso. Lo riferisce la Tass con riferimento al servizio stampa del tribunale. Il direttore della Fondazione anti-corruzione fondata da Navalny (Fbk), Ivan Zhdanov, ha riferito ieri che Lyudmila Navalnaya ha intentato una causa contro l'inazione del comitato investigativo nel rilasciare la salma dell'oppositore. Il comitato investigativo si rifiuta di consegnare il corpo, spiegando che sta conducendo un'indagine in relazione alla sua morte. 






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