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Esteri
Netanyahu: "Non esiteremo a entrare a Gaza per la sicurezza di Israele"

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha riconosciuto il cessate il fuoco annunciato ieri da Hamas e ha ordinato di continuare i raid dell'aviazione sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz che cita una fonte governativa. Secondo fonti palestinesi, la condizione posta dal governo di Tel Aviv per l'accordo e' di interrompere qualsiasi attivita' lungo il confine tra la Striscia e Israele, inclusi i lanci di palloni incendiari e le proteste settimanali della Marcia del ritorno. Netanyahu e' arrivato a Tel Aviv dopo essere rientrato in anticipo dalla sua visita a Washington dove ieri ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha firmato il riconoscimento della sovranita' israeliana sulle Alture del Golan. Secondo il quotidiano Jerusalem Post, Netanyahu incontrera' lo stato maggiore delle forze armate nella sede dell'esercito israeliano a Kirya.

Il premier ha parlato a Washington, poco prima di imbarcarsi per tornare in Israele, abbreviata la visita al potente alleato, per via della crescente tensione a Gaza. "Hamas deve sapere che non esiteremo ad entrare e a prendere tutti i provvedimenti necessari" per "la sicurezza di Israele ", ha detto dalla base aerea di Andrews.   

Netanyahu e' rientrato in Israele circa sei ore dopo aver terminato l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a cui ha voluto portare personalmente la sua gratitudine per il riconoscimento americano dell'annessione israeliana delle Alture del Golan. Ma abbreviando di due giorni il suo soggiorno a Washington, prima di ripartire ha approvato, secondo il Jerusalem Post, una lista con una serie di obiettivi importanti da eventualmente colpire a Gaza mentre e' in volo, circa 11 ore.

Netanyahu atterrera' in Israele nel pomeriggio e ha fatto sapere che si rechera' immediatamente al quartier generale del ministero della Difesa a Tel Aviv.

M5S, nota Commissioni Esteri: "Israele? Riaffermare linea europea che punta al dialogo"

"Da Gaza, al Golan passando per il Libano è necessario riaffermare con forza linea europea che punta sul dialogo, evitando così le solite avanzate solitarie che in un momento già di gravi tensioni non fanno altro che inasprire lo scontro. Il dialogo è la via della pace che indica la nostra Costituzione” lo affermano in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

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