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Primarie Usa, la “macchina da voti” Trump straccia i competitors in Iowa

Primarie Usa, la "macchina da voti" Trump straccia i competitors in Iowa

Stracciati e al grido di “Riprendiamoci l’America”…è l’estrema sintesi per definire il risultato della prima competizione elettorale per le primarie repubblicane fatte ieri in Iowa. E’ iniziata la corsa alla Casa Bianca e, sebbene non ci sai nulla di scontato, sembra che il vincitore abbia margini cosi forti che tutta la grande corsa delle primarie forse potrebbe nemmeno servire. Inoltre quella macchina di consenso che è ora Donald Trump ha ricevuto, da questa tornata cinque punti, a lui molto favorevoli. Senza dimenticare l’investitura quasi ufficiale che Joe Biden ha dovuto “obtorto collo” fare riconoscendo ormai nel tycoon il suo avversario alla corsa. Prima di tutto l'ex presidente degli Stati Uniti ha ottenuto una vittoria record superando il 50%. Prima del voto l’ex presidente aveva scherzato su questa soglia sostenendo che se fosse arrivato al 49% lo avrebbe considerato un fallimento, sebbene fossero 12 punti in più dei voti di Bob Dole nel 1988. Alla fine ha avuto il 51% dei voti, più di tutti i suoi rivali messi insieme aggiudicandosi quasi la metà dei 40 delegati in gioco. E con un vantaggio sul secondo, Ron DeSantis, di ben 30 punti.

Primarie Usa, una corsa che sembra con un solo concorrente

Altro punto a favore è stato che il Governatore della Florida ha battuto, anche se di poco, la candidata Nikki Haley, ex Ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu. Pochi voti di differenza ( 21,2% contro il 19,1% di Haley) ma ,in questo caso, molto utili alla causa di Trump. Infatti se Haley avesse ottenuto il secondo posto si sarebbe rafforzata soprattutto in vista del prossimo appuntamento nel New Hampshire dove sembra essere piuttosto ben piazzata nei sondaggi. La terza buona notizia è che nonostante queste primarie attraggano molto meno persone al voto e nonostante i meno 20 gradi di temperatura gli elettori di Trump rimangono sempre fedeli. Hanno votato circa 110.000 persone (180.000 il record del 2016 con Trump, Ted Cruz e Marco Rubio). Probabilmente anche i sondaggi, così schiaccianti a favore dell'ex presidente hanno lasciato a casa gli anti trumpiani. E’ sembrata così passare la provocazione fatta prima del voto dal tycoon che scherzando (più o meno) aveva detto ai suoi elettori “Anche se siete malati e vi senti come cani. Anche se votate e poi morite, ne sarà valsa la pena”. Il quarto punto d’oro per Trump è il ritiro di un concorrente. Il miliardario Vivek Ramaswamy che, arrivato quarto con pochi voti, ha deciso di ritirarsi “Da questo momento sospenderemo questa campagna presidenziale perchè sembra non esserci modo per me di essere il prossimo presidente in assenza di cose che non vogliamo che accadano in questo paese". Per Trump questo ritiro è sicuramente una buona notizia in quanto Ramaswamy è un sicuro trumpista e ha già chiesto di votare per l’ex presidente.

 

Primarie Usa, il prossimo appuntamento nel New Hampshire

Ultimo punto riguarda il prossimo appuntamento del 23 gennaio nel New Hampshire che è lo Stato che dai sondaggi sembra essere il più favorevole alla candidata. Il leit motiv della campagna di Haley di essere lei l’unico avversario del tycoon , con questi risultati, sembra davvero essere molto meno convincente. Sta di fatto che i giochi per le primarie sembrano essere chiusi ancora prima di cominciare. L’unico ma è sempre i problemi con la giustizia che, già oggi, a New York vedrà Donald Trump richiamato alla dura realtà. In ogni caso anche queste "seccature" sembrano dare linfa vitale a quello che, più o meno il 50% degli americani, considera il prossimo salvatore della patria.

 

 

 

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